Transformers
¦ Ispirato a un celebre giocattolo degli anni Ottanta, Transformers è un film di fantascienza per certi versi atipico, in cui si fondono generi e suggestioni diverse. Al di là della parte fantascientifica, forse un po’ ingenua e poco articolata per produzioni di questo spessore, trovano spazio nel film la vena horror di Christine, la macchina infernale, i misteri governativi di prammatica, a metà tra X-Files e Men in Black, le suggestioni apocalittiche stile Armageddon (girato dallo stesso Michael Bay) e una buona dose, forse anche eccessiva, di teenager movie. Senza dimenticare, poi, lo sguardo nostalgico di un’operazione basata su un giocattolo che spopolava vent’anni fa e che probabilmente tornerà, brevemente, di nuovo di moda. Abbastanza prevedibile che in un tale calderone prevalga una certa confusione, soprattutto per lo squilibrato svolgersi delle varie sottotrame, alcune delle quali restano alla fine in sospeso, nonostante l’apocalittica ed eccessiva durata del film (oltre due ore e un quarto). Lo zampino di Spielberg (produttore esecutivo) si vede, soprattutto nella definizione dei personaggi principali, anche se accostare questo film a Duel è pura eresia. Vero è che dal film traspare evidente l’amore a stelle e strisce per l’auto (i robot buoni sono gli autobot, quelli cattivi spesso sono veicoli militari), qui umanizzata in un’utopia di umanesimo tecnologico già vagheggiato da Spielberg in AI-Intelligenza Artificiale. Ma il film è chiaramente destinato a un pubblico giovanile, per cui i livelli di lettura sono compressi dalle esigenze del target. Ne viene fuori un film godibile e senza pretese, ma dal quale era lecito attendersi qualcosa di più. Regia di Michael Bay; con Shia LaBeouf, Megan Fox, Rachael Taylor, Jon Voight, Anthony Anderson, Josh Duhamel, John Turturro.