Tra patrimoniale e speculazione
Su Facebook e non solo, dibattito aperto sugli articoli di Bruni e Pelligra. Pubblichiamo il commento di due nostri lettori che ne chiariscono alcuni passaggi
A proposito degli articoli “Le parole dell’economia” e “Patrimoniale, ma non solo”, i nostri lettori hanno espresso alla redazione o sul gruppo facebook Amici di Città Nuova alcune considerazioni che riprendiamo.
«Vorrei aggiungere, solo per fare chiarezza, che anche l’Ici è una imposta patrimoniale, perché non colpisce il reddito proveniente dalla proprietà immobiliare ma impatta sulla proprietà stessa. Per il resto condivido pienamente l’articolo di Luigino Bruni».
Giuseppe Sbardella
«Un’azione è uno strumento finanziario che rappresenta la quota di proprietà di una società, quindi si può dire che chi possiede un’azione possiede la parte di società che l’azione stessa rappresenta. In virtù di questo mi sembra strano utilizzare il termine "prestare un’azione", è come se il proprietario di quell’azione prestasse la quota di società che possiede ad un’altra persona… come si fa a prestare il possesso di una cosa? E’ possibile prestare un oggetto, ma il proprietario rimane sempre lo stesso.
In realtà uno speculatore agisce su un lasso di tempo (alcuni giorni) che intercorre dall’inizio dell’operazione fino alla liquidazione (momento in cui avviene la transazione economica e lo scambio delle azioni). Lo speculatore, prevedendo un’ abbassamento del prezzo delle azioni, stipulerà un "contratto" di acquisto con il proprietario, nel quale è specificato che una parte delle azioni verranno pagate al prezzo di mercato del giorno di liquidazione (più basso del prezzo di inizio dell’operazione). Subito dopo l’inizio dell’operazione lo speculatore stipulerà con una terza persona la vendita delle stesse azioni (delle quali non è ancora "fisicamente" proprietario) al prezzo di inizio operazione, cioè lo speculatore venderà qualcosa che ancora non possiede e che prevede di acquistare ad un prezzo inferiore di quello della prima vendita.
Forse un piccolo esempio può aiutare ancora di più: uno speculatore il giorno 1 decide di comprare un’azione che vale 10€, però il contratto prevede che il prezzo sarà quello del giorno 2, cioè il giorno della liquidazione, intanto sempre il giorno 1 lo speculatore definisce con una terza persona un contratto che prevede di vendere il giorno 2 l’azione in questione a un prezzo di 10€. Se il giorno 2 il prezzo dell’azione scende a € 8, lo speculatore avrà guadagnato 2€. In altri termini più il prezzo dell’azione scende più lo speculatore guadagna. E ricordando la definizione di prima (che cosa è un’azione) più una società perde in valore svalutandosi, più uno speculatore guadagna».
Leandro Fiorelli