Tra melò e biografie

"Incompresa" di Asia Argento porta al cinema il celebre romanzo di Florence Montgomery, ben lontana dalla prima riproposizione di Comencini. La storia di Lech Walesa, primo presidente polacco dopo la caduta del muro rivive nella pellicola di Andrzej Wajda senza spettacolarizzazioni
Una scena del film Walesa

Fine settimana ricco di uscite. Ve ne proponiamo alcune

3 Days to kill (Tre giorni per uccidere)

Ritorna Kevin Costner alla grande, maturato nel fisico e nell’interpretazione, in un trhiller- movie dove è una spia internazionale, dalla pistola col colpo sempre in canna, che però, malato, decide di cambiar vita e tornare dalla moglie e dalla figlia  che ora è adolescente e che conosce ben poco. Mica facile,, perché la ragazza lo evita e la moglie l o snobba. Per di più deve compiere l’ultima missione…Fughe, sparatorie, inseguimenti e amor paterno si consumano rapidamente. Il film è veloce, con bei colpi di scena, non ovvio e non patetico. Gli attori son tutti i n forma, la regia fila, un buon film di genere.

Un amore senza fine

Ricordate il film mèlo diretto da Zeffirelli? Rieccolo, per i più giovani, in versione anni Duemila: lei innamorata  pazza di lui non ricco, ma fascinoso.  Ci si mette di mezzo la famiglia di lei a complicare le cose…Giulietta e Romeo oggi, con una occhiata molto furba ai teen-agers. Per loro, ovviamente, diretto da Shana Feste con Alex Pettyfer ed Emma Rigby.

Incompresa

Ecco Asia Argento che, anche lei come Alice Rorhwacher, riepiloga il suo passato, naturalmente trasformandolo (non troppo?) e racconta  della piccola e bella e indifesa Aria (una stupenda Giulia Salerno), vittima di due genitori scriteriati: lui, il bellone Gabriel Garko, manesco e risibile attore, lei Charlotte Gainsbourg, musicista fuori testa. Tra botte, separazioni, altri figli, eccetera, il film ispirato al celebre romanzo “Incompreso” va, senza ironia, ma con un parossismo che genera ansia e il dolore incomprensibile dei piccoli, fatti ostaggi della cattiveria degli adulti. Un film che cerca la luce, ma rimane nel fondo, cupo.

Walesa, man of hope

Chissà perché sempre si mettono i titoli in inglese. Forse  “uomo della speranza” suona banale nella nostra lingua italiana? Il complesso d’inferiorità di noi esterofili suona ridicolo. Il discorso non è inutile, perchè è la speranza la reale protagonista del bel film di Andrzej Wajda sul celebre operaio diventato presidente polacco dopo aver guidato la rivolta contro i russi. Vita familiare, vita sociale, vita politica si intrecciano in un racconto che sa di epos, ma senza alcuna retorica, ma con assoluta sincerità. Da vedere.

Ancora in sala:

Tutta colpa del vulcano: ossia due ex al matrimonio della figlia in Grecia, si ritrovano e se ne dicono di tutti i colori: divertente;

We are the best:  tre ragazzini a Stoccolma nel 1982 fanno rock…e non solo;

365 Paolo Fresu: un docufilm su di un anno del musicista sardo.

 

 

Mario dal bello

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