Tra gangster e universo femminile

Chi è senza colpa, noir notturno e gelido; Vergine giurata, manifesto non gridato di emancipazione femminile; Una nuova amica, racconto di ricerca di identità sessuale; Latin Lover, mondo di donne sedotte e abbandonate, ma ancora innamorate
Chi è senza colpa

Ormai ogni settimana escono almeno una decina di film. Ne abbiamo scelti alcuni.

Chi è senza colpa

Un noir notturno e gelido, raccontato senza flessioni con un ritmo scarno di gesti e di parole. È il volto glaciale, in apparenza inespressivo di Bob (un eccellente Tom Hardy), ex criminale di origine polacca, che fa il barman nel locale del cugino Marv (un grande James Gandolfini), in contatto quest’ultimo col denaro sporco di gangster nella buia e periferica Brooklyn. Bob va a messa ogni mattina, ma non si comunica, come nota un poliziotto che è sulle sue tracce: il senso di colpa lo perseguita, il passato ritorna. Anche perché Marv viene coinvolto in una rapina andata a male e Bob non riesce ad uscirne fuori se non a prezzo del dolore, constatando tuttavia che Dio lascia soli gli uomini come lui…Scarso di parole, il film comunica una tensione costante sino alla fine ed è attraversato da una domanda morale tra rinascita e morte di notevole intensità. La recitazione essenziale degli attori e la fotografia volutamente sporca esaltano i l dramma quasi scespiriano, trasformando il noir in un racconto metaforico sul bene e sul male, sulla redenzione e il peccato che supera i confini dello stesso genere. Diretto con rara precisione da Michael R.Roskam. Da non perdere.

Vergine giurata

Alba Rohrwacher è la donna che si finge uomo tra le montagne impervie di una Albania arcaica e ritrova poi in Italia, forse, i l senso della propria femminilità. Duro come i monti innevati ed una vita oltre il tempo, i l film di Laura Bispuri diventa il manifesto non gridato di emancipazione femminile necessaria anche nel nostro tempo ed è evidentemente costruito sulla figura esilissima e incerta, ma anche forte, della Rorhwacher che ne offre una splendida interpretazione, riscattando così una storia non troppo originale. Molto bella la fotografia della natura albanese, ricca di rimandi simbolici, più poetica rispetto alle scene girate in una Italia periferica e consueta.

Una nuova amica

Francois Ozon, ispirandosi ad una novella di Ruth Rendell, filma un racconto di ricerca di identità sessuale, senza approfondire, ma con un certo tono leggero, disincantato e un po’voyeuristico. Claire (Anais Demoustier), scossa dalla morte della sua migliore amica, scopre che il marito di questa, David (Romain Duris), ama vestirsi da donna. Di qui l’inizio di u n rapporto fra i due tra amicizia e ambiguità- all’insaputa del marito di Claire – con conseguenze sulla vita di coppia e sul piccolo figlio di David.

Per quanto raffinato, il film presenta una società – borghese – dove ogni tipo di rapporto è ovvio, ed i l dramma che pur ci dovrebbe essere, è inzuccherato dai “travestimenti” di Duris (non perfetto in questo film), risultando una commedia non certo ideologica, ma con un risvolto un poco cinico come in una sorta di divertissement sugli affetti.

Latin Lover

Un mondo di donne- fra cui l’ultima interpretazione di Virna Lisi -, sedotte, abbandonate e ancora innamorate dell’attore Saverio Crispo (Francesco Scianna), che ricordano a dieci anni dalla morte nella sua casa pugliese. Con loro anche figli, nipoti e cognati. Ma Cristina Comencini indaga come sempre l’universo femminile nelle sue disperazioni, gelosie e amori e al contempo, parlando di un grande attore, rievoca – con “spezzoni” molto interessanti di scene di Tognazzi, Sordi, Gassman, Mastroianni, Eastwood – anni di storia del cinema italiano. Così che il film presenta una chiara valenza autobiografica da una parte e dall’altra una rivisitazione nostalgica del nostro grande cinema del passato.

Mettere insieme queste due “sponde” narrative non è stato facile ed i l film, molto parlato (forse troppo), e molto insistito sui temi della libertà sentimentale maschile e femminile (un tantino ideologica), non è certo proprio lieve, malgrado il cast femminile di tutto rispetto e molto meglio, tranne Scianna, di quello maschile.

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