Tornano i primi Padri, e sono più freschi che mai
Tra i 220 titoli della collana di patristica dell'editrice Città Nuova, torna in una nuova edizione I Padri Apostolici, il primo testo al tempo in cui non erano stati scritti Vangeli. Da una recensione di Mario Iannaccone per Avvenire
A 35 anni dalla pubblicazione del primo volume della collana di Patristica per l’editrice Città Nuova, ecco I Padri Apostolici in una nuova versione aggiornata che Mario Iannaccone ha recensito per Avvenire il 28 gennaio scorso.
«Quando i Padri della fede iniziarono a raccontare e spiegare l’evento della nascita, morte e resurrezione di Gesù, quell’inaspettato, assurdo, dialogo fra Dio e l’uomo dovette essere tradotto e articolato concordando teologia giudaica e filosofia greca. Si trattò di un immenso lavoro lessicale, teologico, filosofico e letterario che fece emergere il senso e la forma dei grandi dogmi della cristianità, a ridosso con il periodo dei grandi concili cristologici e della prima mariologia.
La produzione letteraria e teologica della fase "patristica" è così vasta che, nel corso di una vita, si arriva a legere soltanto le opere dei piu grandi esponenti di essa: Gregorio, Gerolamo, Ambrogio, Agostino, Origene. Tuttavia gli scritti e gli autori patristici sono assai più numerosi e la grande collana di Città Nuova intitolata "Testi patristici", che conta ormai più di 220 volumi, sta a testimoniarlo. A questa letteratura religiosa, didattica, teologica sovente praticata soltanto dagli specialisti, anche il lettore comune e curioso può attingere per fede e cultura.
Per questo va segnalato il ritorno in libreria, in nuova edizione, di uno dei primi testi di questa collana prestigiosa, fondata dal grande patrologo e studioso delle origini cristiane Antonio Quacquarelli e diretta oggi da Claudio Moreschini: I padri apostolici con nuova introduzione, traduzione e note a cura di Carlo dell’Osso. Quacquarelli ne aveva licenziato la prima edizione nel 1976 e naturalmente lo stratificarsi di ricerche e scoperte degli ultimi quarant’anni ha reso necessario adeguare il libro, che contiene i più importanti testi dell’epoca sub-apostolica, anni prossimi o coincidenti con la fase evangelica, dal 70 d.C. alla prima metà del secolo Il: la Lettera di Barnaba, delle Lettere di Ignazio, della Lettera di Clemente romano, del Pastore di Erma, della Lettera a Diogneto, della Didaché, delle Omelie dello pseudoClemente e di alcuni frammenti attribuiti a Papia di Gerapoli.
Testi in ogni caso fondamentali o per le notizie che contengono sulle prime comunità cnstiane o per la teologia implicita che mostra tendenze che verranno sviluppate dalla tradizione maggiore dei Padri della Chiesa nei secoli successivi. Si pensi all’importanza della Didaché, vero condensato di dottrina cristiana e di istruzioni liturgiche delle origini.
O al Pastore di Erma, forse la testimonianza più importante delle tradizioni della comunità cristiana di Roma nella prima metà del Il secolo. Con introduzioni esaurienti e chiare, che si concentrano sui punti nodali d’ogni testo, e un apparato di note in grado di guidare anche i poco esperti, il volume si conferma indispensabile per comprendere documenti tradotti nella nostra lingua con gusto e smalto. I testi dei padri apostolici furono scritti quando il corpus dei Vangeli non era ancora fissato del tutto e la memoria degli e- venti accaduti a Gesù era viva, tramandata dalla tradizione orale. Le strutture ecclesiali non si erano ancora stabilizzate sebbene già si vedessero logiche e necessità future. Si awerte, in queste pagine fresche e luminose, la vicinanza ai fatti misteriosi dell’Incarnazione, lo stupore di racconti fecondati da testimonianze orali, indirette ma prossime al dramma evangelico».