Torna il musical su madre Teresa

Appuntamento il 29 gennaio al teatro Orione a Roma, con uno spettacolo emozionante, diretto da Bernadette Lucarini
madre teresa

Un’operazione ad alto rischio. Come sempre quando si porta in palcoscenico una storia e un personaggio tanto ingombrante e significativo. Ma anche – e per gli stessi motivi – una sfida affascinante e suggestiva.

 

Michele Paulicelli, non nuovo ad imprese perigliose (basti pensare al celeberrimo Forza venite gente ispirato a San Francesco) ci ha provato nei primi anni del decennio scorso in collaborazione col regista ed autore Piero Castellacci. La trasposizione della vita di Madre Teresa di Calcutta (santa universale, giustamente considerata tra le personalità più insigni del Novecento), fatta rivivere in un musical che alterna dialoghi, monologhi, canzoni e coreografie. Un’opera che sorvola avvenimenti straordinari e turbamenti dell’intimo, temi sociologici e mistici: buoni per emozionare, ma anche e soprattutto per far riflettere.

 

Una storia d’amore nel senso più profondo del termine: piena di chiaroscuri e d’opposti: fatta di gioie e di sofferenze ugualmente estreme, di dubbi e di speranze, nel segno di una Fede del tutto priva di retorica e che trova il suo senso primario nel rapporto quotidiano della protagonista con Dio e nella fraternità con i suoi prediletti: gli ultimi della Terra.

 

Il risultato fu un discreto successo di critica e pubblico che da qualche tempo la compagnia Lapecheronza ripropone con la regia di Bernadette Lucarini (con la sorella Fatima nel ruolo di protagonista e le coreografie firmate da Rossana Longo). Per i romani il prossimo appuntamento è fissato per il 29 gennaio al Teatro Orione di Via Tortona 7. Sul palco, a partire dalle ore 21, una compagnia nutrita (15 ballerini e 9 tra attori e cantanti) e ben rodata: per uno spettacolo semplice, godibile anche da un pubblico di giovanissimi, ed allestito come sempre a fini benefici (in questo caso l’incasso contribuirà ala realizzazione di una grande cucina per i bambini di un villaggio nigeriano). Un motivo di più per non perdere l’appuntamento.

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