Torna a Udine il Far East Film Festival

Nel presentare il Far East Film Festival (Feff), la direttrice artistica Sabrina Baracetti non manca mai di ricordare come, quando tutto è iniziato nel 1999, portare in quest’angolo di Nordest il cinema dell’estremo Oriente sembrasse poco più che un’idea bizzarra; e invece, 26 edizioni dopo, la kermesse Udinese è diventata punto di riferimento per il settore. E conferma infatti il suo ampio respiro l’edizione numero 27, che andrà in scena tra il Teatro Nuovo e il cinema Visionario di Udine dal 24 aprile al 2 maggio prossimi, presentata il 2 aprile scorso.
Un festival che, ha spiegato Baracetti, «prima di essere un viaggio è uno sguardo». Uno sguardo in particolare su un mondo, quello asiatico, in cui esistono profonde differenze in termini di cultura, di diritti, di aspettative e stili di vita; ma che, come già il “nostro” mondo occidentale, «ha perso delle certezze, dei punti di riferimento che si credevano granitici. E il botteghino cinematografico è una cartina al tornasole di quali siano i temi più sentiti dalla società».
E i 75 titoli in cartellone – tra cui 7 anteprime mondiali, 15 internazionali, 20 europee e 19 italiane – esemplificano infatti bene quali siano le questioni più scottanti in ciascuno degli 11 Paesi da cui le pellicole provengono. Tra i film più attesi dalla Cina troviamo infatti il già apprezzatissimo in patria Upstream, storia di un giovane ingegnere di Shanghai che, perso il lavoro, si trova ad arrabattarsi con i lavoretti della gig economy (il driver, per l’esattezza); e Green Wave, film d’apertura che riflette sul fenomeno dei tangping – i giovani che, soprattutto dopo il Covid, si sottraggono alla cultura dell’iperlavoro e della competizione carrieristica per darsi ad una vita “pigra”.
Altro tema sentito in Cina è la questione femminile, con Her story della regista Yihui Shiao e Like a rolling stone di Yin Lichuan, definiti rispettivamente “la risposta cinese a Barbie” e la controparte asiatica di C’è ancora domani di Paola Cortellesi.
Tra i titoli dal Giappone, Paese più anziano al mondo, predomina invece il grande nodo dell’invecchiamento della popolazione; mentre la Corea del Sud dà spazio al tema della marginalità e dell’anticonformismo sociale, in un contesto in cui le pressioni in senso opposto sono molto forti. Molto atteso anche il film filippino Sunshine sul tema dell’aborto, in un Paese in cui questa pratica è illegale.
Oltre ai film in concorso ci saranno, come ogni anno, una serie di classici restaurati e una retrospettiva, intitolata Yokai e altri mostri: dal folklore asiatico al cinema. E agli Yokai, creature fantastiche e mostruose della mitologia orientale, è anche dedicata la mostra Mondo Mizuki, Mondo Yokai, al Museo Casa Cavazzini dal 26 aprile al 30 agosto: si tratta del primo appuntamento antologico in Italia e il secondo in Europa dedicato alle opere del celebre mangaka (ossia creatore di manga) Shigeru Mizuki, con un centinaio di sue opere originali.
Oltre al pubblico “generalista”, il Feff coinvolge anche molti operatori di settore: da segnalare sono in particolare Focus Asia e Ties That Bind, sezioni dedicate a far nascere collaborazioni tra operatori cinematografici asiatici ed europei, e che con oltre 250 titoli selezionati in 16 anni ha visto creare diversi film approdati poi a Cannes e ad altri festival prestigiosi.
Ma il Feff non è solo cinema: sono oltre un centinaio gli eventi che animeranno la città e i dintorni, spaziando dalla musica, alla danza, alla cucina orientale, all’arte, ai laboratori per bambini, ai mercatini, ai giochi, alle attività di movimento e di benessere. Tra gli appuntamenti più attesi ci sono il K-Pop Dance Fight Fest del 25 aprile, evento dedicato a questo genere di musica e danza nato in Corea del Sud, e il Cosplay Contest del 1 maggio, giunto alla 15ma edizione.
Il festival si chiude il 2 maggio con la tradizionale premiazione dei tre film più votati dal pubblico – rispettivamente Gelso d’Oro, Gelso d’Argento e Gelso di Cristallo –, nonché del Gelso Bianco per la miglior opera prima e del Gelso per la migliore sceneggiatura su assegnazione della giuria tecnica. A ricevere infine il Gelso d’Oro alla carriera sarà quest’anno la poliedrica artista taiwanese Sylvia Chang che, dopo aver iniziato come dj e cantante negli anni ’70, è passata con successo al cinema e alla tv come attrice, regista e sceneggiatrice.
Tutte le informazioni sul Feff sono disponibili nel sito del festival. Per chi non potesse recarsi di persona a Udine, 22 titoli saranno disponibili in streaming sulla piattaforma MYmovies.
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