Torino alla guida dell’auto elettrica
Creata nel capoluogo torinese da quattro piccole aziende una minicar all'avanguardia nella "rivoluzione ecologica" della mobilità
“Torino” è il nome della minicar elettrica a due posti ideata nel capoluogo piemontese da quattro piccole aziende. Il nome ufficiale è ben più difficile, “Pubblic private partnership green car”. Poli Model, Ifevs, Integrare e Rossivovdesign hanno unito le loro forze, utilizzando anche alcuni finanziamenti europei, per sviluppare questo prototipo, presentato ieri a Palazzo di città. Il primo a salirci è stato il sindaco Piero Fassino.
Un mix di ergonomia, sicurezza ed efficienza, per una vettura che ha una batteria che garantisce un’autonomia di 150 chilometri, ma anche delle celle solari che le consentono di compiere 20 chilometri al giorno circa. La batteria è a litioioni di 11 kw e consuma 70 Wh al chilometro. «Questo alto livello di ricerca è un sostegno importante a un’idea di sviluppo ispirata dalla sostenibilità. Con il progetto Smart City vogliamo cambiare il modo di consumare energia in questa città», ha detto il sindaco Fassino, evidenziando «la grande capacità del sistema produttivo locale di investire, nonostante l’attuale contingenza economica, nella ricerca di soluzioni concrete per affrontare il futuro ben evidenziata dalla forte adesione al progetto Smart City da parte delle piccole e medie imprese. La mobilità sostenibile è un tassello di un più vasto piano di interventi strutturali che la città sta attuando. Nella prossima primavera la Commissione europea emetterà un bando a cui parteciperemo con un progetto di trasporto pulito delle merci, interamente basato sulla mobilità elettrica, che vedrà la collaborazione dei commercianti. Tutto ciò che permette di ridurre la congestione del traffico in città sarà perseguito: lavoriamo per dare ai torinesi un’aria più pulita».
Entro il 2020 un quinto delle auto in Italia potrebbe avere una versione ecologica, ovvero un motore elettrico, ibrido o a gas. Lo dicono le indagini di mercato sviluppate negli anni dalla Partner Deloitte Consulting, azienda di consulenza per le imprese, impegnata nell’aggregazione di player privati per sviluppare la nuova auto elettrica. Un progetto nel quale Torino potrebbe avere un ruolo cardine, grazie alle competenze e al tessuto industriale rappresentato dalla Fiat e dal suo indotto, da un lato, ma da tante piccole aziende all’avanguardia dall’altro. Anche il mercato potenziale dell’auto elettrica basterebbe da solo a giustificare grandi investimenti in materia, oltre alla continua crescita del prezzo del petrolio e l’instabilità di molti paesi esportatori che fungono da ulteriore incentivo verso una nuova concezione delle quattro ruote.