Torino: 11ª edizione del Sottodiciotto film festival

414 titoli provenienti da tutto il mondo, tra lunghi, corti e mediometraggi, e di questi ben tredici in anteprima. Fino al 18 dicembre.
torino_film_festival

Il Sottodiciotto film festival è l’unica kermesse europea che ragiona a 360 gradi sulla rappresentazione dell’universo giovanile, con il concorso di prodotti realizzati dagli under 18 e la vetrina del cinema giovane di ieri, di oggi e soprattutto di domani.  L’anno scorso ha festeggiato il decennale assieme a 35 mila spettatori, grazie a un coerente e inedito percorso di ricerca che lo ha imposto come manifestazione originale e peculiare.

 

Fil rouge dell’edizione 2010 il tema dell’identità, inteso come ricerca, definizione ed espressione di sé sotto il profilo personale, sociale, etnico, generazionale, culturale, di genere. Ne forniscono un esempio i racconti e i volti che popolano le anteprime nazionali dall’Europa: Madly in Love, che segna il ritorno a Torino della regista svizzera Anna Luif con un amore interculturale; The Good Heart, terza regia dell’islandese Dagur Kári; lo struggente J’ai oublié de te dire del francese Laurent Vinas-Raymond, interpretato da Omar Sharif e Émilie Dequenne; l’ode alla Berlino multiculti che Burhan Qurbani fa in Shahada, a cui si aggiungono due progetti italiani alla presenza dei registi: Décryptage banlieue di Luca Galassi, che racconta Parigi a cinque anni dalle sommosse del 2005, e la docu-fiction Avevamo già 22 anni – La fortuna di Rabaìn di Federico Mazzi, sulla percezione della giovinezza ieri e oggi.

 

Tra le anteprime nazionali e le prime visioni: il più atteso cartoon di Natale, Megamind 3D di Tom McGrath, già di casa a Sottodiciotto grazie a Madagascar; il ritorno dietro la macchina da presa del sognatore Jean-Pierre Jeunet, Micmacs à tire-larigot (L’esplosivo piano di Bazil), introdotto e commentato dall’autore; l’intenso La rafle di Roselyne Bosch, ispirato a fatti realmente accaduti in Francia durante la Seconda guerra mondiale; lo scanzonato Il bacio alla francese, esordio dell’apprezzato autore di fumetti Riad Sattouf. Una delle icone del cinema indipendente a stelle e strisce, Kelly Reichardt, esplora invece una delle pagine meno conosciute del mito della Frontiera americana con Meek’s Cutoff.

 

Variegato il ventaglio di retrospettive e omaggi con la scoperta o riscoperta di personalità, poetiche e idee di cinema. La retrospettiva dedicata a Jean-Pierre Jeunet ripercorre alla presenza dell’autore una carriera cinematografica andando alle radici dei capolavori più amati dagli spettatori, come lo strabiliante esordio Delicatessen e Il favoloso mondo di Amélie. Una seconda retrospettiva, la prima realizzata in Europa, è riservata a Bahman Ghobadi, regista iraniano di etnia curda che giungerà al Festival dall’Iraq, dove sta attualmente girando il prossimo film. Ospiti di Sottodiciotto saranno anche il ceco Jan Svěrák, premio Oscar per il miglior film straniero con il delicato Kolya, che presenta in anteprima il suo ultimo lungometraggio Kooky, e la documentarista svizzera Béatrice Bakhti, di cui Sottodiciotto proietta in esclusiva per l’Italia il progetto generazionale Romans d’ados, che ha richiesto sette anni di lavoro. La ribalta dedicata all’animazione internazionale prosegue con la retrospettiva dedicata a uno tra i massimi maestri artigiani del cinema d’animazione, il regista russo Jurij Norštejn.

 

La Targa Città di Torino – Sottodiciotto Filmfestival è assegnata a Davide Ferrario, a riconoscimento di un percorso umano e artistico all’insegna dell’indipendenza e della libertà espressiva, estremamente originale nel panorama italiano.

 

Tra i programmi speciali, un posto di primo piano è riservato a I ciucci in tasca. Primi passi alla scoperta del mondo, sguardo affrancato dall’immagine edulcorata e banale che i media generalmente offrono della prima infanzia. E ancora, Creatività in animazione, che propone un nuovo focus sulla migliore produzione europea, e Finestra Cuba, una rosa di corti realizzati dagli studenti del rinomato Istituto Superiore di Arte dell’Avana, considerato tra i più importanti e all’avanguardia di tutta l’America Latina.

 

Dedicato alle favole che non smettono mai d’incantare, il programma speciale C’erano una volta…: un omaggio da intenditori alla meravigliosa Alice di Lewis Carroll, con capolavori del muto e rarissimi corti firmati da un giovanissimo Walt Disney.

 

Espressamente rivolte ai bambini sono le proiezioni che festeggiano il triplo compleanno di Bugs Bunny, Tom & Jerry e Pluto, celebrato con il meglio dell’animazione classica e i corti del Festival di Clermont-Ferrand. Per gli under 4, il Festival propone quest’anno un doppio programma, Baby Special, con le avventure del Grillo musicista e una vetrina della serie cult Shaun, vita da pecora, creata da Nick Park, papà di Wallace & Gromit. Dedicato agli spettatori più piccoli è anche Christmas Special, con l’esilarante The Gruffalo.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons