Tocca all’Ungheria

Il parlamento di Budapest, simbolo della nazione magiara, mediatrice per secoli fra le diverse anime del vecchio continente.
Il parlamento di Budapest

Dal 1° gennaio l’Ungheria ha ufficialmente assunto la guida del semestre di presidenza dell’Unione europea e ha proposto nuove priorità, convinta che la chiave del consolidamento economico risieda in una strategia di crescita dell’Ue basata sul coordinamento tra le politiche economiche degli Stati membri, e sul rafforzamento delle politiche familiari. L’Ungheria ha individuato anche nella revisione della politica agricola comune e nella creazione di una politica energetica realmente comune i settori principali su cui lavorare. Intende inoltre concentrare l’attenzione degli Stati membri sulla diversità culturale intesa come valore europeo che deve essere protetto, e vuole far compiere al processo di allargamento un ulteriore passo in avanti.

Al presente si è diffusa in Europa la preoccupazione, che il governo conservatore, guidato da Viktor Orban, disponendo di una maggioranza schiacciante nel Parlamento, possa far passare cambiamenti che modifichino anche la Costituzione. Ma di fatto l’attacco più forte all’Ungheria arriva da alcune imprese multinazionali che si sentono minacciate per un’imposta “eccezionale di crisi” da applicare alle grandi imprese di alcuni settori.

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