Tiene (per ora) l’Europa dell’euro

Le Borse in ripresa dopo una settimana di attacchi speculativi. Sembra credibile il piano da 700 miliardi varato a Bruxelles dai Paesi dell’Unione.
Euro

L’Europa dell’euro la settimana scorsa ha vissuto il più grande attacco speculativo della (breve) vita della moneta unica. Le scommesse sulla debolezza dell’Unione sono state molto forti e hanno fatto traballare sia i rendimenti delle obbligazioni pubbliche e private, sia i mercati azionari, che in una sola settimana hanno bruciato, in media, più del 10 per cento.

 

E adesso? Il tormentato fine settimana dei ministri a Bruxelles ha prodotto un piano che sembra credibile. Un fondo di stabilità da 700 miliardi, un meccanismo che autorizza la Banca centrale europea a dare liquidità al mercato. Sono misure molto simili a quelle che gli Stati Uniti hanno messo sul piatto dopo il fallimento della banca Lehman Brothers.

 

I provvedimenti definiti non possono risolvere tutti i problemi del Vecchio Continente, ma mostrano una volontà di reagire e di essere sul serio un mercato unico (al di là delle polemiche, delle lentezze e delle fratture) che ha impressionato favorevolmente il mondo. E fermato, almeno per il momento, la speculazione.

 

Oggi le Borse salgono molto perché nessuno pensa che ci siano più margini per vincere altre scommesse contro una teorica disfatta dell’euro. Chi la settimana scorsa aveva aperto delle posizioni al ribasso, oggi sta comprando per chiuderle.

 

La crisi, comunque, non è passata. Altri momenti di debolezza verranno e la speculazione si presenterà, implacabile, a fare il suo gioco. Ma l’Unione europea ha fatto un passo in avanti verso una maggior unità finanziaria che ai tempi della sua fondazione sembrava impensabile.

 

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