Ti presento i miei
«La ragazza di nostro figlio vorrebbe presentarlo ai suoi e lui, un po’ agitato, ci ha chiesto cosa ne pensiamo. Dobbiamo dargli una risposta, ma non sappiamo che pesci prendere. Secondo noi, dato che ci sembra che fanno coppia fissa solo da un anno e non sono ancora maggiorenni, è un po’ presto per creare legami che potrebbero diventare impegnativi. Che si fa in questi casi?».
S. G. – Roma
Un’amicizia tanto speciale tra adolescenti sbocciata da pochi mesi può essere un sentimento bello ma passeggero, tuttavia può anche contenere in sé qualche elemento che fa pensare ad un rapporto duraturo, capace di reggere alla sfida del tempo.
È un’esperienza importante, da valorizzare, non da banalizzare: «Tanto sono ancora ragazzini…». Come genitori dobbiamo prima di tutto essere convinti che la crescita autentica dei nostri figli si compie solo nella prospettiva del dono, valore estromesso da una società dove anche l’altro è un oggetto da possedere e tutti i bisogni individuali diventano diritti.
Non è mai troppo presto per comunicare loro l’importanza della sincerità, della lealtà, direi della fedeltà agli impegni presi, soprattutto nel campo delle amicizie. Per questo, con poche parole cavate dalla nostra esperienza, dovremmo riuscire a farli innamorare dei contenuti profondamente umani del loro sentimento: una forza che spinge fuori dai propri spazi di sicurezza, per cercare la felicità dell’amato o dell’amata.
La conoscenza della famiglia dell’altro è importante: permette di partecipare al suo mondo, di comprendere meglio alcuni aspetti della sua personalità. Certo, trattandosi di giovanissimi, è necessario che questa conoscenza non sia una “presentazione ufficiale”, perché in futuro, se i ragazzi dovessero capire di non voler continuare come “fidanzati”, possano interrompere serenamente questo rapporto.
Se si tratta invece di giovani più vicini ad una reale possibilità di indipendenza, il discorso ovviamente è diverso.
Detto questo, ogni situazione richiede un’attenzione particolare e strategie anche diverse. Dal confronto con le famiglie che già hanno passato questa tappa, ho ricevuto suggerimenti e indicazioni molto varie.
In ogni caso, questa circostanza è prima di tutto un’occasione di dialogo con vostro figlio, che evidentemente ha già sperimentato un rapporto costruttivo con voi e si aspetta una risposta chiara e ragionevole.
Ciò che gli darà fiducia sarà ancora una volta la vostra disponibilità ad ascoltarlo, nella libertà di comunicare le vostre convinzioni più profonde. E questo lo aiuterà a fare chiarezza in sé stesso.