The wolf of Wall Street

Finalmente nelle sale l'ultimo lavoro di Martin Scorsese sulla parabola di Jordan Belfort, un broker newyorkese interpretato da uno strepitoso Leonardo Di Caprio. Tra le altre uscite, la commedia italiana "Tutta colpa di Freud", "I, Frankenstein" in 3D e "Last Vegas" di Jon Turteltaub
Leonardo Di Caprio

The wolf of  Wall Street
Martin Scorsese filma il racconto di tre ore, fortemente voluto da Leonardo Di Caprio – interprete eccezionale, sempre sopra le righe, e chiaramente in cerca dell’Oscar – sullo squalo Jordan Belfort, che in pochi anni a New York s’è costruito sull’imbroglio e su un indiscusso carisma pubblicitario un impero finanziario.

Scorsese affresca la vita di questo broker partito dal nulla, i suoi eccessi sotto ogni aspetto, la droga che lo porta a vivere una vita artificiale e a credersi invincibile, lo sfruttamento altrui. I registri narrativi sono molteplici e il regista li incastra e li affianca con una straordinaria abilità virtuosistica, che descrive più che approfondire, racconta preferendo scene d’insieme più che individuali, regalando duetti memorabili nella prima parte (la migliore), come quello fra l’ingenuo Di Caprio e il cinico McConaughey (grandissimo, quest’ultimo), e affondando in una visione materialistica l’amarezza per una società per cui il denaro è tutto, salvo poi rivelarsi un'illusione: l’FBI fa crollare infatti il sogno di Jordan.

E forse quello americano del self-men che in nome del successo butta all’aria rapporti umani, princìpi morali, adorando sé stesso fino al precipizio. Doloroso perciò è questo film, pur nell’apparenza della felicità barocca (eccessiva, in verità) e della trasgressione, filmate cinicamente e lucidamente dall’implacabile Scorsese, osservatore disincantato e senza redenzione dell’umanità (e con il gusto un po’ narciso dell’autocitazione, vedi “Quei bravi ragazz").

Il cinema  sforna altri prodotti, ma siamo alle solite: la commedia italiana stavolta ci regala Tutta colpa di Freud – solita schiera (Vinicio Marchioni, Alessandro Gassman, Anna Foglietta, Claudia Gerini, Vittoria Puccini…) – per la regia che decolla dopo un po’ di Paolo Genovese. Cambia il canovaccio – uno psicanalista con tre figlie con problemi – ma il risultato è un prodotto carino ma non troppo.

Per chi ama il fantastico-horror ritorna I, Frankenstein in 3D, dove il mostro si trova a combattere una guerra epica e spettacolare per far vincere il bene contro il male… Un filmone tutto eccessi ed effetti.

Gli attori anziani si riciclano – è una moda, ormai – ed ecco Last Vegas, diretto da Jon Turteltaub, dove Morgan Freeman, Robert De Niro, Michael Douglas, Kevin Kline si divertono a ricelebrare l’addio al celibato, alla loro età. Un divertissement di vecchie glorie, ma ahimè, gli anni passano per tutti!

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