Testimoni di luce
Rabbia, paura e rosario. Le esperienze dei lettori.
Spesso mi è capitato di vedere sui mezzi pubblici mussulmani che pregavano e anche buddisti che recitavano il rosario tibetano in gruppo, o da soli con grande discrezione e allo stesso tempo con grande serenità, permeando quanti erano loro intorno di un profondo senso di pace. Così anche io da un po’ di giorni, apro il mio libretto del rosario e durante il tragitto che faccio in metro, in silenzio, lo recito. Ho sperimentato che questo mi prepara ad affrontare con pace gli imprevisti che mi riserverà la giornata.
Al rientro da lavoro, oggi, mi è capitato un fatto davvero singolare. Mi sono trovata nel bel mezzo di un’accesa discussione tra un uomo ed una donna che non si conoscevano, contro la Chiesa e il papa. Con veemenza, convinzione, voce alta e prepotenza affermavano cose davvero pesanti; erano molto arrabbiati e non permettevano ad alcuno di intervenire nella discussione. Tanti assistevano inermi, anche perché facevano un po’ paura urlando a voce alta. Mi si è contrito il cuore, per l’assenza di colore e calore che fuoriusciva dalle loro parole che come staffilate mi pungevano forte, mi ferivano, stridevano con la Verità, l’armonia della misericordia di Dio che è venuto per tutti noi.
Così appena ho potuto, con serenità e calma ho detto la mia. Quando hanno affermato che il papa andava lapidato; ho detto: «Ma se Gesù non ha permesso neanche la lapidazione della Maddalena! Dio è infinita Misericordia ed è venuto per tutti! Chi è senza peccato scagli la prima pietra». Una signora con un bambino, salita con me, con lo sguardo mi ha fatto cenno di lasciar perdere, e l’uomo che si era vantato di aver cancellato il proprio battesimo, dopo avermi risposto sbigottito e contrariato, si è alzato dicendo di essere giunto a destinazione.
Riprendendo la parola, ho esortato le ragazze a fare attenzione a chi afferma certe cose (che non sto qui a riportare) perché non si sa da chi provengano; una delle due si è distesa in volto e si è rasserenata. L’altra non mi ha dato retta. La signora col bambino, scendendo alla mia stessa fermata, mi ha ringraziato dicendo che avevo fatto bene a dire quelle cose. Dal canto mio, quella serenità me l’aveva data il rosario recitato al mattino, e non potevo certo lasciarmi scappare l’occasione di manifestare la mia fede ed il mio amore a Dio.
Sara Pasquariello