Terremoti, l’Italia trema: cosa sta succedendo?

Nella giornata di giovedì 22 settembre vi sono state scosse di terremoto in varie parti d’Italia: c'è un collegamento tra quanto sta avvenendo nelle Marche, in Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Calabria, Sicilia? La parola al geologo Tortorici.

Ogni tanto la natura ci ricorda che non siamo che formiche rispetto all’Universo, piccoli esseri che camminano su una Terra infuocata, piena d’energia. Può capitare, dunque, che la superficie sotto i nostri piedi, tremi. E, ultimamente, l’ha fatto in zone dell’Italia diverse fra loro, distanti centinaia di chilometri, unite da un comune denominatore: la preoccupazione degli abitanti. Perché l’uomo, abituato ad essere quasi un dio dominatore del mondo, si trova smarrito nell’essere dominato o assoggettato. Dinanzi ad un terremoto, l’uomo torna cioè fragile. Anche in terre, fra l’altro, dove si credeva di essere esenti da pericoli sismici. Ne abbiamo parlato col geologo FabioTortorici, del Consiglio nazionale dei geologi.

Tortorici, qual è la situazione geologica in questo momento in Italia?
I terremoti che si sono verificati in Italia, nelle ultime ore, non hanno nulla di eccezionale, nel senso che hanno manifestato una liberazione di energia molto modesta.

Parrebbe che lo Stivale stia tremando, però, da più parti: dalla Sicilia alle Marche alla Liguria. Vi sono dei collegamenti fra i vari terremoti?
Partiamo dall’assunto che la scienza non ci consente di prevedere un terremoto, di poter stabilire cioè un giorno o un orario in cui si verificherà un sisma. Quindi, gli eventi che in questi giorni si sono verificati in Sicilia, nelle Marche o in Liguria, non erano prevedibili. Bisogna anche aggiungere che le cause naturali, ossia le fonti sismogenetiche, come anche le strutture tettoniche, che hanno determinato questi vari terremoti sono completamente distinte fra loro. Vi ricordo, fra l’altro, che, statisticamente, in Italia, si verificano, in media, una quarantina di terremoti al giorno. Per cui è del tutto casuale se, in queste ore, le scosse si sono verificate, pressocché, in contemporanea.

Come crede sia possibile che si siano verificati terremoti di modesta intensità anche in città, come Genova, giudicate non a rischio sismico? La scossa pare si sia sentita fino in Toscana.
Lo studio della sismicità e, con esso, le mappe di classificazione sismica del territorio nazionale, sono in continua evoluzione. Motivo per cui, delle aree che magari vent’anni fa erano considerate a bassa sismicità, oggi, con nuovi studi, sono classificate con una sismicità media.

Vi sono stati danni, seppur di lieve entità, negli edifici di varie città. Come poterli evitare?
Nella geologia, è stato fatto un grade passo avanti grazie agli studi di microzonazione sismica che permettono ai professionisti di verificare qual è la risposta di una limitata area, di un limito sito, di un fabbricato già esistente, ad un terremoto di progetto. Tali studi, per quelle che sono le previsioni urbanistiche di espansione di un Comune o di una città, diventano, dunque, fondamentali perché permettono di evitare di andare a costruire dove magari il terreno amplifica le onde sismiche. Ciò significa che occorre valutare, a monte, dove costruire un edificio, al fine d’evitare che poi crolli.

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