È il tempo delle mostre
Non si finisce mai, quando si parla di bellezza. Di una bellezza che attraversa i secoli fino a rendersi presente oggi. E viva, quasi come antidoto alla bruttezza devastante dell’odio e della superficialità.
E se a Perugia è quanto mai fervida la mostra sul Perugino alla Galleria Nazionale dell’Umbria che svela il vero volto di un maestro per tanto tempo creduto superato – ma basta osservare il Trittico Galitzin per innamorarsene (fino al 10 giugno) –, Treviso apre le porte fino al 30 luglio alle meravigliose sculture di Arturo Martini al Museo Bailo.
Chi vede il bronzo del Figliol prodigo (1927) così ricco di pathos e incompreso al suo apparire, o vede la flessuosa Donna che nuota sott’acqua (1942), rimane incantato dal marmo e dal bronzo così naturali, pieni di sentimento: corpi parlanti.
A Venezia l’offerta è alta e quasi stordisce. Parte il Quattrocento di Vittore Carpaccio a Palazzo Ducale con disegni e dipinti, fino al 18 luglio: una rassegna completa sul gustoso narratore della Serenissima, che non è solo un regista della vita sociale con occhio scenografico, ma anche un autore di ritratti e di scene religiose di rara intensità. Certo, passare da Carpaccio al regno delle Caricature da Leonardo a Bacon (Palazzo Loredan, fino al 27 aprile) è un bel salto, ma necessario. È l’elogio della bellezza attraverso il divertimento grottesco della bellezza stessa, della deformazione dell’armonia. Il profilo d’uomo di Leonardo, dal naso camuso, gioca con gli studi irridenti per il Ritratto di Isabel Rawsthorne di Bacon (1965), passando attraverso Carpaccio, Tiepolo, Marco Ricci e Parmigianino. È il divertimento assoluto degli artisti nel prendere in giro la gente famosa e quella normale.
A Firenze, il duo Giacometti-Fontana al Museo del Novecento ricerca fino al 4 giugno l’Assoluto: è lo spazio e il tempo indagato come luogo di ricerca di una dimensione “altra” in sculture che sono come fantasmi leggeri nel vuoto di straordinaria levigatezza.
E se a Ferrara esplode il Rinascimento di Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa nel restaurato e splendido Palazzo dei diamanti (fino al 19 giugno), a Roma al Chiostro del Bramante è la celebre Venere degli stracci a fare da padrona nella mostra Infinito di Michelangelo Pistoletto (fino al 15 ottobre), in concorrenza con il trionfo del Barocco di papa Urbano VIII ritratto da Bernini a Palazzo Barberini (fino al 30 luglio) e quello di Canova, l’ultimo principe all’Accademia di san Luca (fino al 28 giugno).
Tornando al Nord, scopriamo a Milano a Palazzo Reale ancora una rassegna su Bill Viola (fino al 25 giugno), immaginifico indagatore delle passioni umane in quindici opere, a Monza i Macchiaioli (21 maggio), adatta a scoprire una stagione ottocentesca mai abbastanza esplorata e a Padova i dipinti e le foto di Diego Rivera e Frida Kahlo, fino al 4 giugno.
Ma c’è ancora molto di più. Tutto da scoprire e da vedere.
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