TEMI E PROSPETTIVE DELLA TEOLOGIA TRINITARIA CONTEMPORANEA
1. Dal paradigma della sostanza al paradigma del soggetto
Chiunque cerchi di studiare la dottrina della Chiesa su Dio si accorgerà, prima o dopo, che la grande sfida della teologia trinitaria risiede nel riuscire ad articolare concettualmente il paradosso che la fede confessa: Dio è uno ed è, allo stesso tempo, Padre, Figlio e Spirito Santo. Fin dagli inizi della sua predicazione, la rivelazione cristiana ha dovuto muoversi nel contesto di un incontro fra due culture diverse: da un lato la cultura greca, e dall’altro il giudaismo. Possiamo dire che il cristianesimo è stato chiamato a realizzare la sintesi fra queste due matrici culturali. Tale sintesi è la culla dove si è formato il pensiero occidentale. In questo scenario, l’evangelizzazione cristiana ha dovuto porre un’attenzione particolare perché la fede trinitaria non fosse interpretata come un politeismo mitologico e pagano. Era dunque imprescindibile lasciare intatto il carattere monoteista della fede in Gesù Cristo. Nel contesto dell’incontro con la cultura greca, la preoccupazione di mantenere la fede in un unico Dio ha condotto ad affermare con forza l’unità divina accanto alla consolidata struttura concettuale greca; tale prospettiva ha portato a designare l’aspetto unitario con l’aiuto di concetti come natura, essenza e sostanza. La diversità di Padre, Figlio e Spirito Santo, dal suo canto, fu trasmessa attraverso termini tecnici come ipostasis, prosopon, persona.