Telegiornali, è questione di qualità

Sugli schermi televivi, all'ora dei pasti, chi guarda i tg assiste ad un susseguirsi di brutte notizie. Basterà una sola notizia positiva a "salvare" i telespettatori? Una lettera di Costanzo Donegana
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«Sabato due febbraio, Tg1 delle 20. Si apre con la campagna elettorale. Accuse incrociate dei candidati: e le "proposte concrete"? Scusate, siete capaci di immaginare questo sostantivo e questo aggettivo uniti? Ricordate i bravi di Manzoni? “Questo matrimonio non s’ha da fare”. Appunto.

«Appena dopo la cena, la digestione comincia a trovare qualche difficoltà. Poi ascolto che le forze dell’ordine hanno arrestato sette giovani pugliesi incensurati (due minorenni): quattro omicidi in tre mesi. La digestione si complica.

«Andiamo in Egitto. Filmato della polizia che percuote selvaggiamente un manifestante dell’opposizione. Per confermare la delicatezza dei poliziotti del paese (e la delicatezza dei giornalisti del Tg1), viene rimesso in onda un filmato dell’anno scorso dove i tutori dell’ordine infieriscono su una giovane donna. Non solo lo stomaco, ma tutto l’organismo e la psiche si ribellano.

«Ma no, aspetta. Intervista al signor Silvio Pezzotta nella sua casa di Somma Lombardo (VA), padre di Mariangela, uccisa nel 2004 dalle “Bestie di Satana”. Una di loro è Elisabetta Ballarin, 21 anni di carcere. Si è redenta, ha conseguito la laurea in Belle Arti. Le domande e le risposte sono concise. “Se la incontrasse, che cosa le direbbe?”. “Ciao”: quattro lettere pesanti. “Se bussasse alla sua porta, che farebbe?”. Una pausa e poi: “La mia  porta non è mai stata chiusa per nessuno”.

«La digestione – e non solo quella – riprende. La marea del male si ritira. Ma che ci fa uno solo contro tanti? Non può pensare di pareggiare il risultato.

«Attenzione all’equivoco mortale di valutare le cose solo sul piano quantitativo. Cinquanta di male contro cinquanta di bene: pareggio. No. Il bene, l’amore, il perdono non si misurano a chili, ma in qualità. Il male è un prodotto deteriorato, scaduto, morto. Il bene ha il marchio di fabbrica dell’amore di Dio, è vita. Gesù sulla croce era solo contro tutti, ma ha vinto – già prima della risurrezione. Basta il signor Pezzotta da solo a cancellare onde di male che tentano di sommergerci».

Costanzo Donegana

           

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