Telecronista licenziato per aver nominato Hakan Sukur
Licenziato per avere riportato semplicemente, peraltro correttamente, un dato statistico legato a un gol. È quanto accaduto la scorsa settimana in Turchia, dove il telecronista Alper Bakircigil è stato invitato a fare armi e bagagli dalla sua postazione nel giro di pochi minuti e senza preavviso alcuno. Il motivo? Avere osato nominare l’ex stella del calcio d’Anatolia Hakan Sukur.
La cacciata del telecronista
Lo scorso giovedì 1 dicembre, durante la partita dei Mondiali di calcio in Qatar tra Canada-Marocco, durante l’intervallo del match trasmesso della tv di stato turca TRT, il telecronista è stato cacciato e licenziato subito dopo per avere citato Hakan Sukur al gol del vantaggio della nazionale marocchina firmato da Ziyech, in riferimento al record di rapidità nel segnare un gol ai Mondiali. Il primato era precedentemente posseduto proprio dall’ex interista Sukur, protagonista però di una vecchia diatriba con il presidente Erdogan. Sukur è infatti considerato uno dei principali nemici del presidente a causa delle sue battaglie politiche in protesta contro gli abusi commessi in Turchia. È solo l’ultima emblematica dimostrazione della difficile situazione politica turca, sotto una vera e propria forma di dittatura moderna, come lo stesso ex presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ammise candidamente a proposito di Erdogan: un “dittatore di cui però si ha bisogno”. «Con questi dittatori bisogna essere franchi nell’esprimere la propria diversità di veduta; bisogna anche essere pronti a cooperare per assicurare gli interessi del proprio paese», aveva affermato l’ex primo ministro italiano.
La difficile vita di Sukur in Turchia e la fuga
La storia di Sukur in Turchia è a dir poco complessa. Dopo essersi ritirato dal calcio giocato nel 2011, decide di iniziare la carriera politica, divenendo deputato del Parlamento per il “partito per lo sviluppo e la giustizia” di Erdogan. Si dimette nel 2013 a causa di un’inchiesta per corruzione che riguardava proprio l’attuale presidente turco e alcuni suoi stretti collaboratori. Da quel momento, il rapporto con l’attuale presidente si incrina drasticamente. Nel 2016, come riportato all’epoca dai colleghi della Gazzetta dello sport, l’ex calciatore fu obbligato a fuggire dalla Turchia e a rifugiarsi negli Stati Uniti con la famiglia. Risulta adesso essere ricercato, impossibilitato a tornare ed addirittura cancellato dalla memoria collettiva, con una condanna a 4 anni di reclusione ascritta alle accuse di appartenenza a un gruppo terroristico armato, oltre che per i presunti insulti a danno di Erdogan su Twitter. Nel 2016 La polizia turca ha inoltre perquisito e sequestrato la vecchia abitazione e i beni del calciatore e ha condannato a 3 anni di carcere il padre di Hakan. Il bomber più importante della storia della nazionale turca, dopo una serie di fallimenti imprenditoriali, è attualmente occupato come tassista nella nota città di Palo Alto in California.
Carriera e record di Sukur
Il nome di Sukur cominciò a farsi strada a partire dal 1995 proprio in Italia, con la maglia del Torino. Dopo questa breve esperienza rientrò in patria al Galatasaray per poi fare ritorno in Italia nel 2000 con la maglia dell’Inter e successivamente con quella del Parma. Ma il migliore riconoscimento lo ottenne proprio con la nazionale turca: oltre al gol più veloce in una coppa mondiale, si tratta ancora del miglior realizzatore di tutti i tempi con la nazionale, con i suoi 51 gol in 112 partite.
Per tutti, tranne che per Erdogan, in patria è ricordato con il soprannome “Toro del Bosforo”, che si deve al gol segnato dopo meno di 11 secondi dall’ingresso in campo durante i Mondiali di Corea 2002. La sua carriera calcistica è terminata nel 2008 al Galatasaray, con cui ha ottenuto per ben 3 volte il titolo di capocannoniere. I 189 gol con la maglia della nazionale però dovrebbero essere secondo Erdogan dimenticati da tutti.
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