Tassare i super ricchi e la CO2 emessa: contro il cambiamento climatico

Da un’indagine Ipsos il 71% degli italiani chiede di tassare la CO2 mentre il 61% è d’accordo su una patrimoniale sui più ricchi.
Emissioni di CO2 da una fabbrica. Ph ANSA
Emissioni di gas serra da una fabbrica. Ph ANSA

“E se si tassassero le grandi ricchezze e la CO2 emessa per rendere più efficace la lotta al cambiamento climatico? Cosa pensano le persone in tutto il mondo della trasformazione politica ed economica?” Queste domande sono state poste a circa 22mila persone nelle maggiori economie del mondo per chiedere la loro opinione su questioni che vanno dalla riforma fiscale alla democrazia.

Un’indagine in 18 Paesi del G20, inclusa l’Italia, condotta da Ipsos (leader mondiale nelle ricerche di mercato) per conto di Earth4All e Global Commons Alliance, in cui è emerso che la maggioranza degli intervistati è d’accordo su questi strumenti.

L’obiettivo è stato quello di analizzare l’opinione pubblica su alcuni temi chiave della società contemporanea inerenti al funzionamento della democrazia e alla capacità del sistema economico di generare benessere, affrontare la crisi climatica e ridurre le disuguaglianze.

I risultati

Circa due terzi (68%) dei cittadini di 17 paesi del G20 (esclusa la Cina) intervistati sono d’accordo su una tassa patrimoniale sulle persone ricche come mezzo per finanziare importanti cambiamenti nella nostra economia e nel nostro stile di vita, con solo l’11% contrario, mentre il 70% sostiene aliquote più elevate di imposta sul reddito per le persone ricche e il 69% è favorevole ad aliquote fiscali più elevate per le grandi imprese.

I risultati mostrano anche che, quando si pensa al cambiamento climatico e alla protezione della natura, il 71% dei cittadini in 18 paesi del G20 intervistati ritiene che il mondo debba agire immediatamente, entro un decennio, per ridurre le emissioni di carbonio derivanti da elettricità, trasporti, cibo, industria ed edifici. Questa percentuale sale al 91% dei messicani, all’83% dei sudafricani e all’81% dei brasiliani mentre è più bassa – ma comunque superiore alla metà degli intervistati – in Arabia Saudita (52%), Giappone (53%), Stati Uniti (62%) e Italia (62%).

I risultati del report anticipano l’incontro che ci sarà a luglio in Brasile fra i ministri delle finanze dei paesi del G20, tra cui Stati Uniti, Cina e India. Per la prima volta, una tassa patrimoniale è all’ordine del giorno. «I risultati del nostro sondaggio forniscono un chiaro mandato da parte di tutti i paesi del G20 intervistati: ridistribuire la ricchezza − ha affermato Owen Gaffney, co-leader dell’iniziativa Earth4All −. Una maggiore uguaglianza costruirà democrazie più forti per guidare una trasformazione equa per un pianeta più stabile».

In Italia il 62% degli intervistati crede che sia necessario agire immediatamente e su larga scala per combattere il riscaldamento globale. Il 71% è a favore di misure fiscali che tassino l’inquinamento per i gas climalteranti, anche come strumento per redistribuire risorse nel Paese. Solo il 25% invece ha fiducia nel fatto che il governo nazionale prenda decisioni che effettivamente creino benefici per la maggioranza del Paese (dato tra i peggiori tra i Paesi del G20). E solo il 31% degli intervistati è ottimista sul proprio futuro personale, contro una media del 62% nei paesi del G20 intervistati.

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