Tariffa dell’acqua
Che cosa ci chiede la scheda n. 2, di colore giallo
Il quesito è formulato con la “tecnica del ritaglio”: l’abrogazione cioè colpirebbe solo alcune parole collocate all’interno di un comma, in un articolo (il 154) del codice dell’ambiente, che disciplina la tariffa del servizio idrico. Nell’elencare gli elementi che contribuiscono a comporre la somma da pagare per l’erogazione dell’acqua (la qualità del servizio, le opere necessarie, i costi di gestione…), la norma include anche «l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito». I proponenti vedono in queste parole la radice di una logica di mero profitto, che autorizza (anche) il privato gestore a ottenere il recupero del capitale investito direttamente sulla bolletta, senza che assuma obblighi di effettuare investimenti per migliorare il servizio.
Ecco allora che il quesito abrogativo si propone di eliminare quelle poche parole. Come si vede, i due quesiti sul servizio idrico vanno letti congiuntamente per cogliere lo scopo perseguito dai proponenti di mettere a rischio, alla lunga, l’universalità della distribuzione di un bene vitale.