Come tanti raggi dell’unico sole

Non è strano allora parlare di Dio come il Sole e descrivere il suo rapporto con ciascuno di noi come dei raggi luminosi che ci distinguono e ci uniscono a lui

Per Galileo Galilei, Dio ha scritto due libri: la Bibbia e la Natura. Unico autore, due linguaggi. Che poi si richiamano, anzi i due libri parlano l’uno dell’altro. Non è strano allora parlare di Dio come il Sole e descrivere il suo rapporto con ciascuno di noi come dei raggi luminosi che ci distinguono e ci uniscono a lui. Chiara Lubich trova “naturale” e “soprannaturale” condividere questa sua esperienza di Dio paragonandolo al sole: un paragone che possiamo capire tutti, con grande vantaggio per la nostra vita.

 

Dio è come il sole, e la sua volontà sugli uomini come tanti raggi partenti da esso. Vari sono i raggi, ma tutti raggi del sole. Varia la volontà di Dio su ciascun uomo, ma sempre volontà di Dio. Sai che anche la tua anima è toccata da un raggio di sole; è chiamata a percorrere un raggio. Prendi coscienza che anche su di te c’è un disegno d’amore, di santità. Il Padre lo conosce: a te sta il disegnarlo, momento per momento, innestando la tua volontà in quella di Dio.

Bisogna che tu rimanga sempre in quel raggio di sole e per far ciò, occorre la violenza, onde far tacere ogni attimo la tua volontà e far vivere quella di Dio. Ma se fai l’esperienza di vivere per parecchi attimi susseguenti la divina volontà, osservi che questa vita non è poi tanto dura, e ti ricordi le parole di Gesù: «Il mio giogo è leggero e soave».

Vivendo così, mutano i tuoi rapporti col prossimo. Infatti, prima di iniziare questa vita, tu andavi da chi ti piaceva e amavi quelli che ti garbavano. Ora avvicini tutti coloro che la volontà di Dio vuole, e resti con essi, finché è volontà di Dio.

E sperimenti anche che, se sei proiettato nella divina volontà dell’attimo presente, viene di conseguenza il distacco da tutte le cose e da te stesso, distacco che l’autenticità della vita cristiana esige. Ma osservi che esso non è tanto cercato di proposito, dato che tu cerchi Dio solo, bensì trovato di fatto, perché dove c’è una cosa non può starvene un’altra: dove è la divina volontà non può starvi la tua.

E quando ti accorgi di aver trascorso qualche attimo nella tua volontà (fuori del raggio, nelle tenebre, lasciando vivere l’uomo vecchio), unico modo di migliorarti è buttarti a fare la divina volontà dell’attimo successivo perché, se non hai amato il Signore nei momenti precedenti, è bene che tu lo ami almeno ora.

Tratto da “GEN’S”, marzo 1971

a cura di Donato Falmi

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