Tanti auguri agli innamorati?
14 febbraio, il calendario recita: festività di san Valentino, vescovo e martire cristiano, patrono degli innamorati. E subito qualcuno storcerà il naso. Come su Facebook o su Twitter. Sono tanti quelli che denigrano questa festa ritenuta ormai datata anche se, “cinguetta” Antonella dal suo computer: «Poi però un dolcino se lo aspettano tutti» e nelle bacheche dei social network è tutto un fiorire di cuori e frasi romantiche.
Ma perché ci si dovrebbe ricordare di san Valentino? Ci sono tante altre occasioni per festeggiare. La festa del papà, ad esempio, perché è una figura da scoprire e da rivalutare. Quella della mamma, perché la mamma è sempre la mamma. Poi c’è la (nuova) festa dei nonni e quella (tradizionale) dei lavoratori. C’è la festa della Repubblica, perfino quella degli alberi, e se qualcuno osa criticare l’otto marzo c’è subito chi risponde che è stata istituita per ricordare tante donne che hanno lottato per conquistare diritti e libertà.
E la festa degli innamorati?È la festa del consumismo, sottolinea qualcuno, e a ragione visto che, solo a Milano si stima che verranno spesi circa quattro milioni di euro in più rispetto agli altri giorni per acquistare fiori, dolciumi, bigliettini e mangiare nei ristoranti. A ben vedere, è quasi meglio di un intervento governativo per rilanciare la spesa in questo difficile periodo di recessione.
E poi, si dirà, per chi si ama può essere ogni giorno una festa. Verissimo. Alzi la mano però chi ogni giorno riceve (o dona) un dolcino o un regalino. A dire il vero, qualcuno c’era. Si chiamava Alberto e, dopo il matrimonio, ogni giorno tornando a casa dal lavoro portava un cioccolatino alla sua Patrizia. Poi, però, giovanissimo, un infarto se l’è portato via, ancor prima di stringere tra le braccia la sua bambina.
Ma chi sono gli innamorati? Poca roba, si può ribattere: tanto i matrimoni si sfasciano, le relazioni durano un nanosecondo e i tradimenti abbondano. Considerando che c’è pure chi si dice addio per un tubetto di dentifricio spremuto male, potrebbe essere una buona idea allora saperne un po’ di più sull’argomento. A chi comincia un cammino insieme suggerisco “Fidanzati”, scritto da Barbara e Paolo Rovea per la collana Passaparola di Città nuova. Nel libretto tante coppie, come Paolo e Cecilia sposati da sette anni, danno i propri consigli a chi non ha ancora una fede al dito. Da marito ai fidanzati: quando vi chiede «A cosa stai pensando»”, dice lui, “non rispondete mai «A niente». Da moglie alle fidanzate, aggiunge lei, «meglio una famiglia felice che una casa lucida!».Considerando che in molti decidono di sposarsi proprio a san Valentino, prima del fatidico “sì” consiglio anche “Uomo donna” di Maria e Raimondo Scotto. In quelle preziose pagine sono spiegati segreti dell’altro/a che nemmeno sospettiamo. C’è scritto anche come fa, un uomo, a non trovare quella cosa che sta nel frigo, proprio lì davanti alle sue mani, come la moglie gli ha ben spiegato. Insomma, un piccolo manuale per sorridere insieme e vivere meglio.
Ma se siete stanchi di rose rosse, non volete soccombere alle calorie di montagne di cioccolatini o avete donato il vostro cuore a chi proprio non vuole saperne e non avete nemmeno un figlio, una moglie, un fidanzato, un genitore, un fratello, un Dio, un amico, un animale da amare, niente paura. Forse è arrivata l’ora di dedicare il vostro tempo a uno sconosciuto. Per lui, il vostro amore concreto potrebbe rivelarsi indispensabile. Anche donare il sangue è amore, sottolinea infatti Lucia Granati, professore associato di Ematologia e responsabile del gruppo donatori studenti della Sapienza di Roma, dove è stata indetta “la settimana dell’amore”: dal 14 al 16 febbraio si potrà donare il sangue, dalle 8 alle 11.30, presentandosi al Centro informazioni accoglienza e orientamento dell’Università. Si darà così il proprio contributo per sopperire alla carenza di sangue determinata, negli ultimi giorni, dai blocchi stradali e dall’emergenza neve. La donazione, comunque, potrà avvenire in tutta Italia, anche in coppia. La federazione italiana associazioni donatori di sangue ha infatti indetto “l’Happy Valentine Fidasday” e non mancano iniziative speciali, come a L’Aquila, dove alle coppie che andranno a donare il sangue verrà consegnato un attestato con i nomi e le foto.
E se qualcuno dovesse ancora scagliarsi contro questa festa celebrata da milioni di persone in Europa, nelle Americhe e in Estremo Oriente, bollandola come profana, farebbe bene a sapere che in fondo questo giorno celebra la vittoria dell’amor cortese, dell’amore romantico, su quello sensuale. Fu infatti un papa, Gelasio I, a dedicare il 14 febbraio a san Valentino, per offuscare un’antica festa pagana dedicata alla fertilità e puntare l’attenzione sui sentimenti e l’amore incondizionato. E allora, se questo giorno può servire a rinsaldare un rapporto, a dare il tempo a due innamorati di guardarsi negli occhi, a provocare un sorriso, a fare una buona azione o un piccolo atto d’amore, ben venga la festa e… forse banalmente, ma sinceramente, buon san Valentino a tutti.