In tandem per la pace
Uno dei protagonisti di questa storia si chiama Manuel Marques. O meglio, questo è solo il suo nome ufficiale, quello con cui lo hanno iscritto all’anagrafe. Nella vita quotidiana, sua zia Augusta lo chiama Nelito, i suoi amici d’infanzia Machado e sua moglie Laurinda lo chiama João. Anche la sua età non è certa. Perché quando gliela chiedi, lui ti risponde che non bisogna preoccuparsene, perché la vita è circoscritta tra due punti. Il primo è la nascita, che ormai è andato e non tornerà più.
Quel che conta adesso è arrivare all’altro punto, il finale, mantenendosi più giovane possibile. Attività in cui Manuel si impegna al massimo, sprezzante del pericolo. Sul serio! Si lancia dagli aerei, pilota mongolfiere, scala le montagne, discende le cascate. Ha addirittura attraversato la catena montuosa dei Pirenei in mountain bike. Manuel è felice quando corre cento chilometri su e giù per le montagne o attraverso i ghiacciai. È davvero felice quando inforca la sua bici come da bambino e pedala il più veloce possibile, senza toccare i freni, su strade sterrate. Certo, un paio di volte è caduto ma è normale, gli è successo anche quando imparava a camminare.
Ora, Manuel aveva un sogno. Voleva collegare con la sua bicicletta gli “antipodi” d’Europa: Capo Roca nel suo Portogallo con il mito Capo Nord, in Norvegia. E voleva farlo portando attraverso il Vecchio Continente la bandiera della pace, cosa di cui c’era sempre più bisogno, di questi tempi, a suo parere.
Il fatto è che gli sarebbe tanto piaciuto se Charles Darwin ne L’origine delle specie, avesse incluso nel suo studio sull’evoluzione anche la sfera intellettuale e morale dell’essere umano… E siccome non lo aveva fatto, Manuel si trovava costantemente a confrontarsi con milioni di domande, che poi discuteva con Gesù Cristo. Da una di queste discussioni, in fondo, era nato quel sogno.
Insomma, questo gli sembrava il momento giusto per attuare il suo piano. Dopo la pensione aveva avviato un’attività in proprio, come guida per viaggi avventura, che poteva sospendere quando voleva. Desiderava fare questo viaggio con sua moglie. Ma da subito avevano capito che per lei sarebbe stato impossibile lasciare il lavoro per i cinque mesi necessari a compiere l’impresa.
Così, si era fatta avanti Barbara, la loro secondogenita, che era appena tornata a casa ad Abrantes, nel centro del Portogallo, reduce da una permanenza in Inghilterra, dove per tre anni aveva studiato all’università.
Barbara gli assomigliava, lo dicevano tutti, per la sua passione per la natura, l’ambiente, l’amore per lo sport, in particolare la bici. Ma era anche diversa. Intanto non era calva, come lui, e aveva ventuno anni. Quando era tornata a casa, aveva annunciato a tutti che era diventata vegetariana, e che non avrebbe più mangiato animali. Manuel pensava che Barbara fosse sensibile e anche un po’ contemplativa. Diversa dalle sue coetanee: niente tacchi alti o bevute in discoteca. Era più facile trovarla da qualche parte in montagna, tranquilla, con la sua macchina fotografica, mentre aspettava di catturare l’alba in uno scatto.
Quello che Manuel e Barbara avevano soprattutto in comune erano i valori. L’amore per questo mondo e la sua gente, la bellezza dell’ascolto, quando le differenze diventano ricchezze. E un tandem, un tandem grigio che forse aveva la metà degli anni di Barbara. È su quel tandem che hanno deciso di affrontare l’avventura: di abbracciare idealmente il Vecchio Continente, in nome della pace e dell’unità tra i popoli.
E così, sono partiti, proprio ieri. Attraverseranno diciannove Paesi europei, percorreranno circa 13 mila chilometri, con una media di cento chilometri al giorno.
Non solo. Hanno collegato la loro impresa ad una campagna di raccolta fondi: un euro al chilometro, per sostenere il progetto Living Peace International, un progetto promosso dal Movimento dei Focolari per l’educazione alla pace, rivolto in particolare a bambini e giovani. Come sostiene Manuel Marques, è importante educare perché «L’essere umano si è evoluto in relazione alle nuove tecnologie, ma non all’umanità».
Tra le tappe del loro Tandem for peace anche i maggiori santuari europei: Fatima, Santiago de Compostela, Lourdes e San Pietro; con il sogno dei sogni, portare l’esperienza del loro viaggio per la pace, anche a Papa Francesco.