“Tagliare” per meglio amare
Sono parole scioccanti. Gesù dice di tagliare il piede o la mano, di cavare l’occhio se sono di scandalo. Lo sappiamo, queste parole non vanno prese alla lettera, anche se mantengono tutta la forza di una spada a doppio taglio. Sono un modo per dire che davanti a quanto può essere occasione di peccato dobbiamo essere disposti a rinunciare a tutto, anche alle cose e alle persone care, piuttosto che perdere ciò che veramente vale:” entrare nella vita”, ossia la comunione con Dio e la nostra salvezza. La parola “scandalo” nei Vangeli indica tutto ciò che si interpone tra noi e Dio, facendo da ostacolo all’adempimento della sua volontà; è come un bastone tra le ruote che vuole bloccare il nostro cammino dietro a Gesù, come un trabocchetto che vuol farci cadere nel peccato. Ci sono momenti in cui l’occhio, la mano, il piede “scandalizzano”, ossia vorrebbero portarci a rinnegare Gesù, a tradirlo, a preferire altre cose a lui. L’ha capito bene Santa Scorese, questo il nome di una ragazza di 23 anni, quando a Bari, nel sud dell’Italia, nel 1991, ha preferito essere uccisa piuttosto che perdere la sua purezza insidiata da un ragazzo della sua età. Per lei è valso più Dio che la vita. Questa Parola di vita smaschera l'”uomo vecchio” che è in noi. Il peccato non viene infatti dalle cose, dal di fuori, ma scaturisce dal nostro intimo, dal nostro cuore. L'”uomo vecchio” vive in noi quando cediamo alle insidie del male e quando assecondiamo le nostre peggiori inclinazioni: egoismo, fame di potere, di gloria, di denaro” L'”uomo vecchio” deve cedere il posto all'”uomo nuovo”: Gesù in noi. Possiamo da soli sradicare le passioni disordinate dal nostro cuore e far nascere in noi la vita divina? Soltanto Gesù con la sua morte può far morire il nostro “uomo vecchio” e con la sua risurrezione trasformarci in uomini nuovi. Lui può darci il coraggio e la risolutezza nella lotta contro il male, l’amore leale e radicale per il bene. Da lui vengono quella libertà interiore, quella pace e quella gioia ineffabile che ci portano al di sopra di tutte le brutture del mondo e ci fanno sperimentare fin da adesso un anticipo di Cielo. L'”uomo nuovo” in noi deve crescere ed essere custodito dalle insidie dell'”uomo vecchio”. Quale la nostra parte? Scrivevo nel 1949: “Ci sono tanti modi di ripulire una stanza: raccogliere paglia per paglia; usare una scopa piccola, una grande, un grande aspirapolvere, ecc. Oppure – per essere nel pulito – si può cambiare stanza e tutto è fatto. Così per santificarci. Anziché lavorare tanto, si può immediatamente scostarsi e lasciar vivere Gesù in noi. E cioè vivere trasferiti in altro: nel prossimo, per esempio, che – momento per momento – ci è vicino: vivere la sua vita in tutta la sua pienezza”. Amare! Qui è tutta la dottrina di Gesù. Affinare il nostro cuore e renderlo capace di ascolto, immedesimarsi con i problemi e le preoccupazioni dei nostri prossimi, condividerne le gioie e i dolori, far cadere quelle barriere che ancora ci dividono, superare giudizi e critiche, uscire dal nostro isolamento per metterci a disposizione di chi è nella necessità o nella solitudine, costruire ovunque l’unità voluta da Gesù. Se vivremo così, Dio ci attirerà alla comunione sempre più intima con lui e ci renderà quasi irremovibili e inattaccabili di fronte agli errori e alle attrattive del mondo. Gesù ci dice anche di togliere (“tagliare”) con energia quelle realtà (cose, persone, situazioni) che per noi potrebbero essere occasione di scandalo. È l’evangelico “rinnega te stesso”. Il cristiano ha il coraggio di andare contro le tendenze egoistiche perché non diventino stile di vita. Durante questo mese usciamo da noi stessi amando chi ci è vicino e tagliamo ogni attaccamento a tutto ciò che non dobbiamo amare, facciamo pulizia di quanto va tolto dal nostro cuore. Nessun sacrificio è troppo grande per non perdere la comunione con Dio.Ad ogni taglio, fiorirà nel cuore la gioia, quella vera, che il mondo non conosce. 1) Cioè all’inferno.