SwappaMi: a Milano il primo hub dove barattare vestiti

Si chiama SwappaMi ed è il primo hub aperto a Milano dove è possibile scambiare vestiti, libri, arredi per la casa e oggetti di ogni tipo per dare una seconda vita a quello che non si usa più
Swappami

Era il 2000 quando a Serena Luglio, dopo aver partecipato a un baratto organizzato da un’associazione studentesca di Varese, è venuta l’idea di un’App, completamente autofinanziata, dedicata allo scambio. Un’idea diventata realtà lo scorso maggio con la nascita dell’App Swapush, un luogo di scambio dove chi vuole può caricare gli oggetti di cui si vuole sbarazzare e barattarli con un altro prodotto.

SwappaMi

«L’idea ha avuto un gran successo – ci racconta Serena Luglio – così lo scorso novembre ho deciso di partecipare a un bando del Comune di Milano, portato avanti insieme alla Benedetto Marcello Social Street, presentando il progetto SwappaMi, un hub di quartiere dove è possibile barattare vestiti, oggetti e molto altro». Così, il 1 luglio scorso, è stato inaugurato il primo Hub a Milano, in corso Buenos Aires 23 e l’8 luglio scorso un secondo negozio è stato aperto in via Ripa di Porta Ticinese 93 (entrambe i negozi sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 17.30 alle 19.30). Nonostante i due hub siano aperti da poco, i locali sono già pieni, grazie a un passaparola avvenuto principalmente sui social.

«I cittadini ci hanno riempiti di vestiti, scarpe, libri, oggetti di arredamento, strumenti musicali, dispositivi tecnologici, oggetti d’epoca e così via – continua Serena –, noi valutiamo quello che arriva in “pillole”, la nostra moneta virtuale. Chi porta i propri oggetti guadagna quindi “pillole” che vengono caricate sul salvadanaio nell’App. “Ogni “pillola” corrisponde ad 1 euro, in base agli oggetti che si portano, si accumulano “pillole” che possono essere utilizzate per scegliere un altro prodotto da portare a casa». Fondamentale per usare SwappaMi è aver scaricato Swapush, l’App gratuita per Ios ed Android. Chi vuole scambiare oggetti autonomamente può continuare ad utilizzare l’App, chi invece preferisce utilizzare gli hub deve sottoscrivere un abbonamento di 5 euro al mese.

Serena è aiutata da un team formato da Marica, Giovanni e Marco aiutati da un circuito di volontari. Un modo per favorire l’economia circolare oltre a promuovere lo shopping sostenibile, che prevede il riciclo di oggetti ancora in buona salute ma che altrimenti verrebbero buttati.

E Serena ci tiene a precisare: «I negozi saranno anche dei punti di ritrovo dove organizzare eventi per coinvolgere il quartiere: incontri di lettura, ad esempio, ma vorremmo organizzare anche corsi di ginnastica».

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