Superato il limite

Sul banco degli imputati la qualità dell’aria in Piemonte e Lombardia. Si studiano misure per combattere l'elevato tasso di inquinamento

Nel 2015, Piemonte e Lombardia, dopo un lieve miglioramento nel 2013 e 2014, dovuto per lo più alle vicende climatiche, hanno superato sistematicamente sia i limiti quotidiani che quelli annuali a Milano e Torino un giorno su tre è stato nel 2015 a rischio intossicazione. Polveri e biossido di azoto, dice l’Agenzia europea dell’Ambiente, hanno provocato nel 2013 la morte prematura per 87.670 persone. «Sono più di oltre 400 mila le morti premature in Europa per colpa della pessima qualità dell’aria – ha ammesso Karmenu Vella, commissario Ue all’Ambiente -. Sono milioni quelli che soffrono di malattie cardiovascolari e in Italia i morti anzitempo per il diossido di carbonio sono stimati a quota ventimila».

L’assessore regionale all’Ambiente del Piemonte, Alberto Valmaggia a fine anno aveva ricordato che «il Piemonte continua il coordinamento con le altre Regioni del bacino padano, anche per dare una risposta unitaria all’Unione Europea», e aveva assicurato: «Stiamo concludendo il lavoro per il nuovo piano regionale sulla qualità dell’aria, che sarà pronto entro un mese e si potrà iniziarne l’analisi in Commissione». Intanto nel mese scorso nella sede della giunta del Piemonte gli assessori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti si sono detti d’accordo ad agire in modo coordinato per affrontare l’emergenza inquinamento e rendere uniformi e univoci gli interventi di carattere strutturale per combattere lo smog e dare una risposta congiunta all’Unione Europea che ha avviato la procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese. L’assessore del Piemonte ha individuato tra le prime azioni da compiere «l’individuazione di misure omogenee in tutta l’area padana, ponendo limiti al trasporto veicolare, in particolare alla circolazione dei veicoli diesel, al riscaldamento, e alle emissioni in agricoltura».

Il patto sarà firmato a Bologna dai quattro governatori durante i lavori del G7 dell’Ambiente. Le misure diventeranno operative dopo la sottoscrizione del documento e saranno tradotte in azioni concrete da mettere in pratica a partire dalla prossima stagione invernale, cioè dal primo di ottobre al 30 marzo 2018. Il patto, tra l’altro prevede un «protocollo antismog» unico che si attiverà congiuntamente e contemporaneamente in tutte le Regioni del bacino, attraverso un  “semaforo” sperimentato in Piemonte che definisce i provvedimenti da attuare in caso di superamento dei livelli di polveri sottili.

 

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