Super Marta Bassino, tra le grandi dello sci
È solo l’ultima grande perla della scuola italiana nella disciplina base dello sci alpino: da Borgo San Dalmazzo, 25 anni, entra ancora nella storia dello sci alpino femminile aggiudicandosi, con una gara di anticipo, la Coppa di specialità dopo Compagnoni, Karbon e Brignone (nella passata stagione). Per lei è il coronamento di una stagione spettacolare che la riscatta inoltre della delusione per una medaglia in gigante mancata ai Mondiali. Nel gigante di Jasna, in Slovacchia, le è infatti bastato il quarto posto per lasciarsi alle spalle le rivali più temute: la francese Tessa Worley (10/a) e la svizzera Michelle Gisin (8/a). Si era già “vestita dei colori dell’iride” (juniores) il 27 febbraio 2014: fu un magico giorno di compleanno, ovviamente in gigante. Sette anni e otto giorni dopo, sempre in Slovacchia, la piemontese si eleva al top della specialità dopo un dominio stagionale senza discussioni, Mondiale a parte, per l’appunto.
Sempre sorridente, fisico minuto ma dotata di magistrale tecnica unita ad un carattere coriaceo, per Marta Bassino la classifica di disciplina parla chiarissimo: dietro i suoi 510 punti, Worley 362 e Gisin 344. Significa che l’azzurra è ormai irraggiungibile a una gara dalla fine dell’annata. Nella località montana dei Bassi Tatra, per l’azzurra a dir poco portafortuna, anche se di fortuna qui ne resta poca, le sue prima dichiarazioni a caldo (si fa per dire): “È un giorno bellissimo. Cercavo di non guardare i punteggi per fare solo la mia gara. Stare concentrata e farmi così scivolare tutto addosso. Poi, quando ho capito che avevo matematicamente vinto la coppa, sono esplosa. Sono riuscita a tirare fuori sempre il meglio in gara a partire da Soelden, penso che l’uscita di Courchevel mi sia servita come insegnamento. Il week-end di Kranjska Gora è stato il più emozionante assieme a questa giornata qui a Jasna, ma anche il podio a Kronplatz è un bellissimo ricordo. Sono felice e orgogliosa della continuità dimostrata”.
Emozionatissima e commossa sino alle lacrime, la vigilia della Festa della donna 2021 assume per Marta e le sportive italiane una connotazione storica. In questa sua magica annata, Marta aveva portato all’Italia anche l’unico oro ai Mondiali di Cortina, prima in parallelo. “Questo è un risultato che racchiude tutta una stagione, una stagione super. Mi sono accorta di essere cresciuta tanto perché dietro questa coppa c’è tutto un percorso che è stato fatto, imparando anche dai giorni più difficili – ha raccontato la piemontese, che ha aggiunto: – Il primo pensiero dopo questo successo è per la consapevolezza che dietro questa coppa c’è un grandissimo lavoro di squadra. Dunque dedico al team la mia coppa ed anche alla mia famiglia, al fan club, all’Esercito e a tutti quelli che mi sono stati vicini”.
Per la cronaca, ha vinto la gara la slovacca Petra Vhlova che vanta ora 1.220 punti in classifica generale: ne ha dunque recuperati non pochi sulla svizzera Lara Gut-Behrami (1.226). Per l’Italia in classifica poi ci sono però anche Federica Brignone 6/a, Elena Curtoni, 24/a, e Laura Pirovano, 26/a. La coppa del mondo donne si sposta ora in Svezia, ad Aare, dove i prossimi venerdì e sabato avranno luogo due slalom speciali. Negli altri sei giganti disputati però, Marta aveva già ottenuto quattro vittorie (Sölden, Courchevel, Kranjska Gora 1&2), un terzo posto (Kronplatz). Con il quarto posto decisivo di ieri, è la quarta italiana a riuscire nell’impresa dopo Deborah Compagnoni (1996-1997), Denise Karbon (2007-2008, con 5 successi di tappa) e Federica Brignone (2019-2020).
Questo titolo vale però un nuovo primato, perché mai l’Italia femminile era riuscita a conquistare due coppe di specialità consecutive: grazie invece alla “coppia B&B”, Federica Brignone e Marta Bassino, anche questo record è battuto. La Festa della donna, oggi, è ancora più dolce per le sportive e non solo.