Suore. Vent’anni dopo

Mariapia Bonanate - Paoline
Mariapia Bonanate "Suore".

Sbaglia chi crede che un libro vero sulle suore possa essere consolatorio, scritto per condurci in una evanescente fuga dal mondo. Leggendo il testo della Bonanate si scopre una realtà non immaginata, ci troviamo a contatto con donne entrate nelle viscere del mondo per guardare il dolore umano in faccia, nell’unico anelito di «comprendere, aiutare, difendere».

 

Mariapia Bonanate, giornalista e scrittrice, non è nuova a questi reportage attraverso i quali mette in luce il valore di uomini e donne, di fede religiosa e no, capaci di entrare con audacia e amore lì dove si combatte da secoli una guerra silenziosa, ma non meno micidiale, tra povertà e ricchezza, verità e menzogna, violenza e pace.

 

Le sue pagine ci spingono a lasciare le nostre sicurezze per ritrovare la dimensione interiore di queste “donne coraggio” che, in uno slancio di cuore e braccia, si sono portate lì dove sanguinano ferite sempre aperte: mancanza di lavoro, prostituzione, senza tetto, zingari, detenuti, bambini abbandonati, carenze sanitarie.

 

Se volessimo sintetizzare in una frase la loro vita, potremmo dire: «Non c’è amore più grande di colui che dà la vita per i propri fratelli». Un esempio per tutte: Carla Osella, orsolina di Torino, che ha scelto di vivere con gli zingari, fondando per loro una scuola e un sindacato, oggi presente in 13 regioni, per rompere la loro emarginazione e solitudine.

 

Come giustamente sottolinea Dacia Maraini nella sua splendida prefazione al libro: «Leggere di queste donne che lasciano la sicurezza di un tetto, di un lavoro amato, abbandonano affetti e proprietà per fuggire dove si fatica, ci si ammala, si rischia la vita, pur di mettersi al servizio degli altri, è sorprendente. Nessuno ci racconta mai le loro storie, considerate evidentemente poco interessanti. Meno male che c’è chi ha sentito il bisogno di farlo».

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