Summit dei leaders religiosi del G8/G20

Le proposte e le analisi dell'incontro di Winnipeg saranno presentate ai capi di Stato dei paesi industrializzati che si riuniranno a fine mese in Canada. In agenda: pace, ambiente, povertà.
leaders religiosi

 

 

Si apre oggi a Winnipeg, in Canada, il G8/G20 Summit dei leaders religiosi. Da vari anni, infatti, in occasione dei Summit dei cosiddetti grandi si è presa l’iniziativa, concordata a diversi livelli e da diverse organizzazioni, di radunare rappresentanti delle diverse fedi religiose. E’ l’occasione per discutere le problematiche del momento e presentare proposte e prospettive a livello etico, ambientale, di sicurezza e di pace, che raramente politici affrontano in maniera adeguata ed approfondita.

 

Dopo l’iniziativa, presa lo scorso anno dalla CEI che si fece promotrice nella persona di Mons. Paglia, del Summit tenutosi a Roma e a L’Aquila, è la volta del Canada. A Toronto, infatti, si svolgerà a fine mese il G20 ed i preparativi proseguono in ‘down-town’ a ritmo sostenuto accompagnati da una sicurezza attenta a prevenire terrorismo ma anche tensioni provocate da gruppi di protesta.

 

Da lunedi pomeriggio, invece, presso l’Università di Winnipeg il Canadian Council of Churches ha convocato leaders religiosi da tutto il mondo. L’agenda prevede una revisione del cosiddetto Millennium Development Goals, lanciato dalle Nazione Unite all’inizio del nuovo millennio, ma ancora ben lontano da una realizzazione soddisfacente. Si parlerà anche di clima, in vista della Conferenza mondiale che si terrà in settembre in Messico. Ovviamente le comunità delle diverse fedi e credo religiosi sono accomunate, dovunque si trovino nel mondo, dalle comuni problematiche della povertà, della pace e dell’ambiente, che continuano a rappresentare questioni cruciali a tutte le latitudini. I leaders religiosi intendono presentarle in modo pressante ai politici che converranno in Canada a fine mese.

 

L’iniziativa porta anche critiche non indifferenti. Vale la pena un incontro annuale di questo tipo? Molti lo vedono come un’aggiunta alle tante iniziative che caricano il mondo di parole.

 

E’ innegabile, tuttavia, che al di là dei risultati concreti, momenti come quello di Winnipeg permettono un approfondimento di rapporti di conoscenza ed amicizia fra persone di culture e religioni diverse: una chiave per trovare, fra l’altro, il posto giusto del fatto religioso all’interno delle potenziali soluzioni da offrire ai problemi del mondo.

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