Sulle orme di Maria
Nell’auditorium “Giovanni Paolo II” della Pontificia Università Urbaniana di Roma, si è celebrato nello scorso aprile, alla presenza di 240 religiosi, un convegno dal titolo “Sulle orme di Maria”, promosso dal Movimento dei religiosi e dal Movimento delle consacrate (Movimento dei Focolari).
A seguito del conferimento della laurea h.c. in Teologia della Vita Consacrata, conferita dall’Istituto Claretianum a Chiara Lubich nel 2004, il convegno, giunto alla sua terza edizione, ha voluto approfondire la specifica dimensione mariana che il carisma dell’unità sta offrendo ai consacrati e alle consacrate di oggi.
Era ancora viva il sentimento di profonda riconoscenza per il grande dono che Chiara Lubich è per la Chiesa e l’umanità del nostro tempo e che qualche settimana prima molti dei partecipanti avevano espresso con intensa commozione durante la celebrazione dei funerali nella Basilica di san Paolo fuori le mura.
L’aspetto mariologico del carisma dell’unità è stato trattato da Brendan Leahy e Alba Sgariglia, teologi e membri del Centro studi interdisciplinari del Movimento dei Focolari. Nel suo intervento Leahy ha sviluppato la cornice ecclesiologica del principio mariano, mentre Sgariglia ha approfondito, attraverso la proposta di Chiara, il cammino di fede di Maria come modello di sequela.
Le testimonianze hanno toccato il vasto mondo della vita consacrata, dalla dimensione comunitaria a quella apostolica e missionaria, che richiede coerenza e radicale disponibilità allo Spirito, il vero animatore di ogni opera che porta l’impronta divina.
Come negli anni precedenti, in questo numero riportiamo integralmente tutti i contributi del convegno che è ormai diventato un appuntamento stabile nel panorama delle iniziative romane e un impegno fisso della Rivista.
Il convegno di Roma però non è stato l’unico di questo genere in Italia. A Verona, con 200 persone di 68 Istituti, e a Loppiano, con 200 persone di 20 Istituti, si sono svolti altri due incontri che nelle rispettive Regioni sono diventati un appuntamento atteso, anche dai Presidenti CISM e USMI.
In tutti e due i convegni Fabio Ciardi omi ha tenuto i contributi fondamentali, uno su “Carismi per la città”, l’altro su “I carismi, Vangelo fatto vita”, che già sono stati proposti ai nostri lettori nei numeri precedenti. Dei due convegni, invece, riportiamo alcune esperienze.
Segnaliamo in particolare la graditissima presenza a Loppiano di S.E. mons. A. Gardin ofm conv., Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Nel suo saluto iniziale ha detto: “Lo ripeto spesso, e qualcuno me l’avrà già sentito dire, soprattutto in circostanze come queste… è importante, e oggi più che mai, ritrovare insieme agli altri quel carisma che ci accomuna tutti, pur nelle diverse e anche molto variegate espressioni della vita religiosa o consacrata, che è precisamente il carisma della sequela di Gesù, secondo la forma della vita religiosa simpliciter dicta, che, come tale, ha trovato poi le sue varie espressioni e ricchezze. Dopo la stagione della ricerca delle specificità, forse può essere proficua, oggi, la stagione della ricerca di ciò che ci accomuna…
Ebbene, oggi sta emergendo in tanti l’esigenza che ci sia la comunione, l’apertura verso gli altri. Ogni espressione della vita cristiana, oggi, ha bisogno dell’altra e ognuna può dare e ricevere dall’altra. Questa esigenza si fa sentire ancor di più all’interno della vita consacrata, fra le varie espressioni di consacrazione che, lungo i secoli, hanno preso corpo nei vari carismi, unificati tutti nella loro radice evangelica…
I consacrati hanno bisogno e possono trovare un grande giovamento e una grande ricchezza nel fatto di incontrarsi, di vivere la comunione, di mettere in comune i loro beni spirituali!…
E abbiamo bisogno di dirci gli uni gli altri chi è Gesù, perché il senso del nostro stare insieme consiste nel testimoniarci reciprocamente la nostra capacità di riconoscere in Gesù il riferimento fondamentale della nostra vita. Pertanto dovremmo trovarci tutti nella situazione e dovremo essere capaci di dirci gli uni gli altri chi è Gesù…
Ebbene, all’interno della nostra vita, non solo comunitaria, ma anche in questi spazi in cui l’insieme trova altre espressioni, noi dovremmo essere in grado di riconoscere che l’altro, con la sua vita, anche con le sue fragilità, ci può parlare di Gesù. E ci mettiamo insieme proprio perché abbiamo bisogno, insieme, di parlare di Lui. E parlare di Lui ha senso, e parlare di Lui è importante.
Non voglio aggiungere altro. Confermo tuttavia che c’è grande bisogno di questi momenti di incontro fra carismi. La vita religiosa ha bisogno di trovare questi spazi, dove ritrovare insieme la nostra radice, l’origine che è per tutti il Vangelo…
Partecipo dunque volentieri a questo vostro incontro e auguro che davvero queste iniziative si moltiplichino non solo per il bene della vita religiosa, ma anche per il bene di tutta la Comunità cristiana di cui tutti siamo parte”.
Infine, Fabio Ciardi omi, con le sue note di viaggio, e Joan Patricia Back, focolarina, con il suo tema sulla dimensione ecumenica della spiritualità dell’unità, ci raccontano il 27° Convegno ecumenico di Vescovi amici del Movimento dei Focolari. Un incontro, dal sapore mariano, che si è svolto nel settembre scorso in Libano e a Damasco, dove l’unità tra i cristiani si è fatto testimonianza e dialogo con l’Islam.
Hanno detto: “La luce viene dall’Oriente. Qui abbiamo ricevuto tanta luce dalle Chiese d’Oriente”; “Ci vuole anche la dottrina, ma prima viene l’amore”; “Nel dialogo della vita vedo una strada nuova per l’ecumenismo”; “Questi incontri mi danno la possibilità di essere ciò che un vescovo dovrebbe essere: simbolo d’unità, non solo della diocesi, ma di tutta la Chiesa nel mondo”.
Ci sembra significativo che, in questo numero dedicato al profilo mariano della Chiesa, emerga anche l’ecumenismo di Maria, quel “dialogo della vita” fra singoli, gruppi, comunità e Movimenti, che vede impegnati in prima linea tanti consacrati e consacrate e sta creando sempre di più uno spirito di comunione e di fraternità nelle Chiese.