Tutto sulla salute dei denti dei bambini
Sappiamo bene quanto sia importante l’igiene orale a tutte le età, e in particolar modo nei primi anni di vita. Non sempre però conosciamo le tecniche e le modalità più giuste per approcciare il lavaggio dei dentini nel modo più giusto e con meno traumi possibili. A questo tema è dedicato l’ultimo numero di ‘A scuola di salute’, il magazine digitale realizzato dall’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente, diretto dal prof. Alberto G. Ugazio. Una guida completa sulla salute dei denti nei bambini, con i consigli pratici degli specialisti: dall’igiene orale all’apparecchio ortodontico, dalla prevenzione delle carie ai traumi dentali.
Dal primo dentino ai denti del giudizio. È un momento atteso ed emozionante: in media la comparsa dei primi denti da latte avviene tra il sesto e l’ottavo mese di età, mentre i ‘terzi molari’, ovvero i famosi denti del giudizio, arriveranno intorno ai 15 anni e, a volte, entro i 25 anni circa. In caso non comparissero, sarà il dentista a consigliare una radiografia ortopanoramica. L’eruzione dentale, al di là delle sue tempistiche, può essere fonte di problemi. Ad esempio si può verificare un’eruzione prematura alla nascita e nel periodo neonatale, a volte può rivelarsi dolorosa oppure caratterizzarsi con denti “in doppia fila” (accavallati o con il dente permanente che arriva esternamente a quello da latte, senza però riuscire a farlo cadere da subito).
È ora di conoscere il dentista. La figura dello specialista è spesso associata alla paura di avvertire dolore. Proprio per questo la prima visita odontoiatrica andrebbe effettuata già all’età di un anno, in un momento sereno e senza emergenze in corso. Durante la visita, infatti, il bambino prenderà confidenza con l’ambiente e il personale odontoiatrico, che in pochi minuti potrà già eseguire una prima ispezione sommaria della bocca. L’odontoiatra valuterà lo stato di salute dei tessuti molli (gengive e mucose orali) e ricercherà eventuali carie, alterazioni dello smalto, presenza di elementi dentari in eccesso o, al contrario, la mancata eruzione di qualche dente. Con l’occasione si potrà stabilire “un’alleanza” con i genitori del paziente, che riceveranno le prime informazioni e indicazioni sulle misure di igiene orale e le corrette abitudini alimentari da adottare. Le visite odontoiatriche sono controlli fondamentali, da effettuarsi ogni 12 mesi per verificare lo sviluppo armonico della bocca e dei denti e, allo stesso tempo, creare una collaborazione tra dentista e bambino.
Mantenere un’igiene orale corretta. A questo proposito sono diverse le indicazioni contenute nel magazine. Per i neonati basta avvolgere il dito con una garza bagnata e strofinarlo su lingua, guance e gengive per ripulirle dalla pellicola di latte residua. Evitare di dolcificare i ciucci, biberon contenenti succo di frutta o latte dolcificato per addormentare il piccolo. Più in generale, per gli esperti dell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede le mosse per ottenere un’adeguata igiene orale sono quattro: spazzolare almeno due volte al giorno per rimuovere la placca batterica; spazzolare almeno due-tre minuti, senza dimenticare la lingua; utilizzare il filo interdentale; utilizzare un dentifricio al fluoro (da 1000 a 1450 parti per milione). Lo spazzolino (manuale o elettrico), il dentifricio e il filo interdentale sono considerati i migliori alleati dell’igiene orale.
La carie. Si tratta di una malattia di origine batterica che colpisce i denti, provocandone la distruzione in modo progressivo. È una delle patologie più comuni (seconda solo al raffreddore), è la patologia cronica infantile più diffusa al mondo ed è causata, ad esempio, dalla saliva e dalla predisposizione genetica. La carie si può combattere e prevenire in diversi modi: dopo l’eruzione dei primi dentini, ad esempio, si può utilizzare uno spazzolino piccolo con setole morbide; al compimento dei due anni è consigliabile lavare i denti tre volte al giorno, dopo i pasti principali, con uno spazzolino elettrico roto-oscillante; oppure ricorrere alla “sigillatura dei denti”, un metodo che consiste nella chiusura dei solchi presenti, di norma, sulla superficie dei denti tramite l’uso di materiali a base resinosa o di particolari cementi.
Inci-dente: cosa fare in causa di trauma dentale. L’evento è molto frequente e riguarda sia bambini in età pre-scolare che scolare. Un trauma può danneggiare il dente nella sua struttura, i tessuti circostanti (osso e gengiva) o entrambi. Quando si verifica il bambino va tranquillizzato, evitando di trasmettergli preoccupazione. In caso di frammento, un dente staccato in tutto o in parte, evitare di pulirlo e conservarlo nella saliva (in bocca), nel latte a lunga conservazione oppure in soluzione fisiologica, quindi eseguire il prima possibile una visita odontoiatrica per decidere la terapia più adatta.
Malocclusioni dentali: dalla diagnosi all’uso dell’apparecchio. Indicano un’alterazione dei rapporti di armonia tra le ossa del viso, i muscoli e i denti, che a volte possono compromettere il corretto funzionamento del “sistema bocca” (masticazione, deglutizione e respirazione), oltre ad alterarne l’estetica. Possono essere causate da una predisposizione ereditaria, da un uso prolungato del ciuccio o da abitudini “viziate” come la suzione del dito. I primi segni di malocclusione si possono riscontrare all’età di 3 anni circa, fino al completamento della “permuta” dei denti, che avviene intorno ai 13-14 anni. L’utilizzo dell’apparecchio migliora l’allineamento del morso e rende il sorriso più bello. Per il suo impiego fino a poco tempo fa si attendevano i 12-13 anni e il completamento della sostituzione dei denti da latte con quelli permanenti. Adesso, invece, in caso di alterazioni scheletriche, questo dispositivo si può impiegare anche più precocemente, in modo da ristabilire il corretto funzionamento del sistema bocca ed evitare maggiori problemi in futuro.