Sulla groppa del cavallo

Mio figlio di otto anni è molto chiuso ed insicuro. Lo psicologo mi ha consigliato di prendergli un animale e di fargli fare ippoterapia. Lei pensa che possa trovare dei benefici? . Angela – Ravenna Una delle caratteristiche della società contemporanea è quella di essere sempre più tecno-virtuale. Cioè, le esperienze vengono rappresentate in situazioni artificiali piuttosto che vissute in prima persona. Si è calcolato che negli ultimi trent’anni il tempo dedicato al contatto con la natura e con gli animali è diminuito tanto che molti bambini delle scuole elementari non hanno mai visto una mucca o un pulcino. Eppure il rapporto con la natura e gli animali è educativo e aiuta spesso anche la soluzione di problemi legati alla crescita e allo sviluppo dell’identità. L’amicizia con un animale entra nel mondo del bambino e stimola processi di prevenzione delle proprie paure, facilita esperienze di drammatizzazione di vissuti carichi d’ansia o particolarmente problematici. Quando si parla di ippoterapia ci si riferisce alla capacità del cavallo di aiutare il bambino a risolvere alcune circostanze complesse legate alla stima di sé, che sfociano spesso in paura nel rapporto con i coetanei e con gli adulti. Il mondo visto dalla groppa del cavallo, appare più piccolo e meno minaccioso e può essere dominato, aiutando il bambino a prendere maggiore confidenza con sé stesso e con le proprie ansie. Quindi l’ippoterapia può essere un valido aiuto nel facilitare la sicurezza e la fiducia nelle proprie capacità, se unita al sostegno costante dei genitori e all’inserimento in gruppi di coetanei guidati da adulti educatori. L’importante è non forzare i tempi del bambino e non stancarsi mai di sostenerlo, sapendo che anche se ha delle paure, la presenza e l’amore sono risorse inesauribili e vincenti. acetiezio@iol.it

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