Sul laicato nella Chiesa (Evangelii Gaudium 102)

Il passaggio decisivo per proporre la missione della Chiesa nell’era contemporanea chiama in causa il ruolo dei laici nella cristianità. L'Evangelii Gaudium ribadisce così quanto affermato dal Concilio Vaticano II cinquant'anni fa

102. Sul laicato nella Chiesa

«La formazione dei laici e l’evangelizzazione delle categorie professionali e intellettuali rappresentano un'importante sfida pastorale»: così chiude il punto 102 della Evangelii Gaudium, ribadendo per l’ennesima volta quanto aveva già stabilito cinquant’anni fa il Concilio Vaticano II, cioè che il passaggio decisivo per proporre la missione della Chiesa nell’era contemporanea chiama in causa il ruolo dei laici nella cristianità. È bene precisare che non esiste alcun antagonismo storico fra laicato e ministri ordinati. Lo spazio ecclesiale che, in misura sempre maggiore, deve essere assegnato ai laici non è il risultato di azioni di rivendicazione, o addirittura di ribellione, dunque non siamo all’interno di una contrapposizione fra ceti religiosi. Si tratta, in realtà, della ricerca della forma adeguata per continuare lo spirito santificatore della Chiesa, la sua missione nel mondo contemporaneo.

Ecco perché, osserva l’esortazione apostolica, è cresciuta la coscienza dell’identità e della missione del laico nella Chiesa. Ma nonostante tale accresciuta consapevolezza, di strada da fare ce n’è ancora parecchia. C’è ancora parecchio clericalismo, che di fatto emargina il laico, e a volte quando il laico è chiamato ad assumere un ruolo, è spesso «interecclesiale», cioè – un esempio – di sostegno al servizio liturgico, mentre l’Evangelii Gaudium auspica il «reale impegno per l’applicazione del Vangelo alla trasformazione della società». C’è lavoro per tutti, dunque. L’unità della Chiesa sarà sempre di più il principale strumento di evangelizzazione.

Alberto Lo Presti
politologo, docente all’Angelicum

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