Suicide Squad

Dal 13 agosto nelle sale il film di David Ayer: due ore scattanti, adrenaliniche, con roboanti effetti speciali e dialoghi divertenti, in compagnia degli eroi psicopatici, pazzi e criminali tratti dai fumetti della Comics
Suicide Squad di David Ayer

Forse anche l’Italia si sta mettendo alla pari con altri Paesi, sfornando novità in bassa stagione estiva? Speriamo sia vero. Comunque, il 13 agosto esce Suicide Squad, oltre due ore diretto con magia e ritmo professionale da David Ayer. La storia è presto detta: Amanda Waller (Viola Davis), energica superpoliziotta di colore, organizza una squadra suicida di supercattivi per sconfiggere un mostro che invade la città. Ai criminali è promessa la clemenza se riusciranno nell’impresa rischiosa. La panoramica dei cattivissimi è straordinaria, nel suo genere: c’è Joker (uno sconvolgente  trasformista Jared Leto), Floyd il cecchino infallibile (un sornione, divertente Will Smith), ci sono la strega incantatrice diabolica June Moone (una voluttuosa Cara Delevingne), Harley Quinn, l’ex psicologa innamorata di Joker (la scattante, simpaticissima matta Margot Robbie), il capitano Rick Flag (il duro, ma anche tenero Joel Kinnaman), l’esagitata orientale Tatsu Yamashiro (la spadaccina infallibile Karen Fukuhara), e poi Chato Santana col suo fuoco (Jay Fernandez, un diavolo patetico), Christopher Weiss (Adam Beach), Cpt. Boomerang (Iai Courtney) e la faccia di coccodrillo Killer Croc (scarse parole di Adewale Agbaje). Insomma, gli eroi psicopatici, pazzi e criminali tratti dai fumetti della D.C.Comics.

 

Questi antieroi supercattivi però alla fine risultano dei gran simpaticoni, perché… (il finale non lo diciamo!). Il filmone di due ore scattanti, adrenaliniche, di roboanti effetti speciali, di azioni all’ultimo respiro e di dialoghi divertenti che spezzano la tensione, è piacevolmente  scorrevole – anche se a tratti prevedibile – e gioca a far vedere lo spettacolo mirabolante di questa “sporca decina”, su cui spicca, oltre a Will Smith, il folle e fantastico Joker, il personaggio forse meglio riuscito di un lavoro carico, a suo modo, di magnetismo, pur sul negativo. Promette già un grande incasso al botteghino. Per chi ama il gioco avventuroso “sporco” al cinema.

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