Sud, l’alba dopo la notte
Come è stato riportato su cittanuova.it , si è concluso mercoledì 26 giugno 2019 il primo forum degli amministratori campani voluto da mons. Felice Accrocca, Vescovo di Benevento, e dagli altri vescovi della Metropolia beneventana Arturo Aiello, Domenico Battaglia, Pasquale Cascio, Sergio Melillo e dall’Abate di Montevergine Riccardo Luca Guariglia.
L’iniziativa, promossa da UNIpace e dalla Diocesi di Benevento, è stata realizzata con il contributo Cei dell’ 8xmille e si è avvalsa della collaborazione del Movimento dei Focolari e dell’associazione amici di don Emilio.
L’esperienza nasce dalla presa di coscienza di una grave situazione di degrado e abbandono di molti paesi interni della Campania che sempre più registrano un esodo di vaste proporzioni nell’indifferenza delle istituzioni.
I vescovi, nella lettera “Mezzanotte del Mezzogiorno?” inviata a tutti gli amministratori campani insieme all’invito al 1° Forum, parlano di «un tempo difficile che rischia di allargare ulteriormente la forbice Nord-Sud e nel quale la Campania registra un ulteriore squilibrio tra la fascia costiera e le provincie dell’entroterra».
Una lettera forte e incisiva che non fa sconti e guarda la realtà nella sua drammatica configurazione, chiamando a raccolta tutti gli amministratori e gli operatori sociali per fare rete, gioco di squadra, e programmare insieme una politica di sviluppo che tenga in cuore anche le zone più fragili e deboli.
Molti i comuni presenti al Forum, molti anche gli assenti, ma la lettera ha sortito l’effetto se il Centro la Pace di Benevento ha potuto constatare fin dal primo giorno oltre duecento tra amministratori e operatori sociali.
C’era attesa e speranza in quelle parole accorate dei vescovi: «Se riuscissimo nell’intento tutti ne trarremo vantaggio; in caso contrario tutti saremmo destinati a perdere».
Ed è la prima volta che nella storia della Campania un gruppo di vescovi sente l’urgenza di prendere una tale significativa iniziativa, che rompe l’isolamento che spesso ha segnato il rapporto Chiesa-Politica. La Chiesa non fa politica ma è accanto a chi soffre ed indica al politico proposte di risoluzioni concrete.
Trovare, quindi, insieme piste di ricerca e proposte di soluzioni ai tanti problemi che affliggono le comunità è doveroso; alla politica poi attuarle.
A conclusione dei tre giorni possiamo affermare che il primo passo è stato fatto nella consapevolezza che il cammino è lungo, le difficoltà tante, ma la volontà di andare avanti insieme è risuonata più volte negli interventi, nei laboratori tematici, nel racconto delle esperienze, nelle conclusioni del vescovo Accrocca.
Insieme è la parola che più è risuonata al Centro la Pace di Benevento. Insieme, avendo però in cuore “quell’amare il paese altrui come il proprio” proprio come Chiara Lubich fondatrice dei Focolari aveva più volte indicato ai politici nel fondare il Movimento politico per l’unità. Insieme, accogliendo pienamente l’invito di don Emilio Matarazzo fondatore del Centro la Pace: «Creare una pluralità di rapporti, per conoscersi e vivere il senso della comunità, della collaborazione, della produttività per l’altro».
Quasi a conferma di questi due carismi che, seppure in forme diverse concorrono a dare vitalità agli eventi che si realizzano presso Centro la Pace, è giunta la lettera del papa al vescovo Accrocca, che è stata letta durante il Forum.
Essa è risuonata con incisività nel cuore dei partecipanti invitati a ideare «progetti in favore delle popolazioni…itinerari nuovi per superare le difficoltà del momento presente…e a chinarsi sulle sofferenze offrendo gesti concreti di condivisione e collaborazione».
Tre giorni intensi a partire dal pomeriggio del 24 giugno con l’intervento introduttivo “La forza dei territori, la debolezza delle solitudini” di Luigino Bruni , docente di economia politica all’Università LUMSA di Roma, il quale, di fronte alla lacerazioni economiche e politiche delle nostre terre ha lanciato un forte invito alla comunione e alla condivisione per offrire esperienze concrete di aiuto e di fraterna solidarietà: una comunione tra comuni, tra istituzioni e chiesa, tra istituzioni e associazioni, senza dimenticare quella comunione fondamentale tra gli eletti e gli elettori durante il mandato amministrativo.
Molto partecipati sono stati i quattro laboratori programmati nel secondo giorno. In uno scandaglio senza precedenti si è realizzato proprio quello spirito di comunione tra paesi ed esperienze diversissime, portando in evidenza situazioni dolorose in tanti comuni ma anche tante esperienza di rinascita.
Nelle conclusioni del terzo giorno, sia da parte dei moderatori dei laboratori sia del vescovo Felice Accrocca, è emersa la volontà di rendere permanente il Forum, per esaminare con attenzione le esperienze dei vari comuni e rinsaldare così la rete solidale che si è costituita durante il Forum, per tentate di avviare dei nuovi percorsi lì dove la sofferenza ha assunto proporzioni più vaste.
Come pure ha dato speranza la ricchezza di rapporti di autentica fraternita che seppure in così breve tempo si è realizzata nella convinzione nuova di poter “attraversare insieme il buio delle nostre città nella speranza dell’alba”.
Saranno forse proprio questi nuovi rapporti nati nel Forum, costitutivi di quel bene relazionale indispensabile in ogni esperienza umana, che costituiranno quel solido basamento su cui si potrà costituire nel futuro.
Come ulteriore prova della positività del Forum, il delegato regionale per le aree interne, Francesco Todisco, nel donare la propria testimonianza, ha voluto ufficializzare in chiusura del convegno la nascita del “Tavolo Regionale per le Aree interne.”
Un segno rilevante di convergenza della politica verso quell’obiettivo comune che la Chiesa del territorio beneventano aveva inteso rilanciare nella sua profetica lettera.