Su Boing si viaggia alla scoperta del Vangelo
Dal 5 dicembre comincia 6 in cammino, un programma per giovani e famiglie. Protagonisti cinque adolescenti e la loro guida, Manolo Martini.
L’hanno definito un atto di coraggio e, di sicuro, il programma 6 in cammino, un viaggio avventura in Terra Santa alla scoperta dei luoghi del Vangelo, è una grande sfida. Soprattutto se, a lanciarlo, è un canale televisivo commerciale gratuito, Boing Tv, frutto di una joint-venture tra Rti e Turner Broadcasting Sustem Europe, dedicato ai ragazzi e seguito da quasi 18 milioni di famiglie.
La prima delle 10 puntate previste, della durata di mezz’ora ciascuna, andrà in onda domenica 5 dicembre alle 14.30 e sarà trasmessa in replica il sabato successivo, alle 17.45. Un orario centrale, dunque, spiega il produttore esecutivo della Turner, Cecilia Padula, e non di nicchia, che passerà poi in prime time, dal 23 dicembre al primo gennaio, andando in onda alle 20.50.
«Il nostro è un prodotto laico. Tuttavia – afferma Jaime Ondarza, amministratore delegato di Turner Italia e responsabile editoriale di Boing Tv – crediamo che il Vangelo sia un messaggio interessante per tutti: anche per persone di religioni diverse, per atei, agnostici…». In quattordici giorni di viaggio, i protagonisti di quest’avventura, cinque ragazzi dai 15 ai 18 anni, alla loro prima esperienza televisiva (Maria Clara Chionsini, Sara Porqueddu, Riccardo Candido, Carlotta Palaferri e Pietro Fochi) e la loro guida, il presentatore televisivo Manolo Martini, hanno incontrato persone di fedi e culture differenti: ebrei, islamici, cristiani. Sono stati in un orfanotrofio gestito da suore in cui si accolgono gli orfani delle donne musulmane, hanno dormito in tenda e fatto il bagno nel lago di Tiberiade, sono stati accolti in un kibbutz, hanno incontrato le persone che vivono in questa terra martoriata, grazie ai frati francescani, a cui è affidata la “custodia di Terra Santa”.
6 in cammino è un viaggio che si snoda tra Israele e Palestina, «un’esperienza vera di ragazzi veri». Una sorta di docu-reality, che si è avvalso della produzione esecutiva dell’Antoniano di Bologna, agli antipodi, chiarisce Ondarza, dai reality show. «Qualcuno ci ha etichettati come anti-reality, ma noi non siamo anti qualcosa. Abbiamo una proposta di qualità, che si contrappone ad un certo tipo di tv». Qui sono anche i ragazzi a fare le riprese, a condividere con naturalezza e semplicità emozioni e pensieri, a coinvolgere il pubblico e a farlo entrare nel loro “gruppo”. Due i viaggi proposti: uno alla scoperta dei luoghi in cui visse Gesù Cristo: Nazareth, il lago Tiberiade, il fiume Giordano, Gerusalemme; l’altro è un cammino spirituale, di riflessione, scandito dalla lettura di passi della Bibbia, il libro più diffuso al mondo, che contiene un messaggio che si rivolge a tutti.
6 in cammino, conclude Ondarza, «si rivolge a coloro che si pongono le domande fondamentali della vita». Non si vuole, sottolinea Alessandro Caspoli, produttore esecutivo dell’Antoniano, catechizzare qualcuno, ma creare una curiosità, che eventualmente potrà portare all’approfondimento» del messaggio del Vangelo. Un programma del genere, commenta monsignor Vincenzo Zani, sottosegretario della Congregazione vaticana per l’educazione cattolica, «dà un contributo all’emergenza educativa di cui si parla tanto oggi. C’è un’esperienza di vita, con adolescenti come protagonisti, che hanno una guida che è anche uno di loro, e questa è la risposta alla crisi dell’autorità che è in atto, che è più la crisi degli adulti, che dei ragazzi».