Studenti a scuola di leadership

È in partenza a Udine "Leaderhip al futuro", seconda fase di un progetto per le scuole che, a partire dal coinvolgimento delle ragazze, intende promuovere non solo la parità di genere, ma anche l'essere agenti positivi di cambiamento in famiglia, sul lavoro e nella società. Tra i principali risultati c'è la "Carta delle ragazze", documento programmatico sugli interventi a sostegno della maternità e del lavoro femminile
Mani (foto fauxels - da Pexels)

Si parla spesso dei legami tra le capacità e l’effettiva possibilità delle donne di “farsi strada” sotto tutti i punti di vista (negli studi, sul lavoro, nella società, ecc), le questioni di genere e la questione demografica: aspetti che vanno evidentemente affrontati già dall’età dell’adolescenza, se si vuole un domani avere donne e uomini capaci di elaborare progetti di vita sia singolarmente che insieme.

Tra i progetti che nelle scuole vengono portati avanti in questo senso c’è “Leadership al futuro – nuovi ambasciatori nelle scuole”, che coinvolge sei istituti superiori udinesi – con capofila l’I.S.I.S. Malignani – e il Collegio del Mondo Unito – United World College (UWC) di Duino (Trieste).

Il progetto per l’anno scolastico 2024/2025 in partenza venerdì 15 novembre, con un incontro tenuto dal demografo Alessandro Rosina sul tema degli scenari e delle politiche di sostegno all’occupazione femminile, ha le sue radici nel percorso fatto nei due anni scolastici precedenti; che ha coinvolto in prima battuta soltanto ragazze, oggi divenute ambasciatrici di questo progetto.

«Siamo partite dall’idea di una collega ora purtroppo mancata, la prof. Nicoletta Leone – racconta la prof. Angela Maria Arboritanza, referente del progetto per l’Istituto Malignani – di fare degli incontri pomeridiani, che abbiamo battezzato “I pomeriggi delle ragazze”. Siamo poi stati contattati dall’associazione “Se non ora, quando?”, interessata a progetti nelle scuole per sensibilizzare sulle tematiche legate alle donne; e, dopo un iniziale periodo di collaborazione, abbiamo avviato un percorso autonomo. L’obiettivo è quello di rendere le ragazze consapevoli che possono essere agenti di cambiamento positivo in famiglia, sul lavoro, nella società; ed estendere poi questa consapevolezza anche ai ragazzi».

Tra i principali risultati di questa prima fase ci sono stati un sondaggio su come la presenza della donna nella società viene percepita, rivolto a 1.630 studenti, e oggetto di analisi ora nella seconda fase; e la “Carta delle Ragazze”, un documento in cui le giovani stesse hanno avanzato proposte in quanto a possibili politiche di sostegno a quello che viene spesso definito “empowerment” (letteralmente “potenziamento”, “emancipazione”) femminile.

«Le ragazze hanno affrontato, con l’aiuto di esperti, tematiche come la demografia e le misure di sostegno alla maternità e al lavoro femminile a partire dall’art. 37 della Costituzione – riferisce la prof. Cristina De Zorzi, che ha seguito la redazione della Carta –. Hanno quindi elaborato questo documento programmatico e di sintesi, diviso in un preambolo e quattro sezioni: l’importanza dell’istruzione e della scuola come comunità dialogante, il divario di genere nel mondo del lavoro, l’equilibrio tra vita privata e lavoro e la cultura aziendale sulla parità di genere. Hanno formulato proposte su ciascuno di questi ambiti, che hanno suscitato l’interesse anche della Consulta per le Pari opportunità del Comune di Udine: quest’anno intendiamo quindi perfezionare e implementare questa Carta, anche con l’aiuto del ragazzi, e presentarla poi alle istituzioni». A partecipare sono state anche alcune studentesse dello UWC, «ed è stato molto arricchente vedere il contributo di diverse culture su queste tematiche».

La seconda fase del progetto è quindi rivolta anche ai ragazzi, per estendere a tutti i risultati delle riflessioni e delle ricerche del primo anno. L’obiettivo è coinvolgere entrambi i sessi in questo percorso di educazione civica, che mira a dare consapevolezza di quanto i risvolti culturali, sociali e lavorativi legati alla questione del rapporto tra uomini e donne e alla natalità siano cruciali per entrambi i sessi; ma anche, più in generale, a dare gli strumenti per fare consapevolmente le scelte per il proprio futuro in un’ottica di contributo positivo alla comunità. «Per ragioni logistiche la partecipazione è a numero chiuso, su base volontaria e su selezione sulla base del curriculum scolastico se le adesioni supereranno i posti disponibili – precisa la prof. Arboritanza –. È bello vedere che si sono fatti avanti ragazzi da percorsi di studi, come l’Istituto aeronautico, dove c’è poca presenza femminile».

La seconda parte del progetto partirà dunque con il trattare il tema della natalità e del sostegno all’occupazione femminile; per poi passare, nel corso dell’anno, ad un laboratorio sulla comunicazione efficace, all’analisi statistica dei risultati del sondaggio, agli aspetti normativi legati al lavoro femminile e alle proposte di intervento avanzate nella Carta delle ragazze, fino ad un’apertura all’internazionalità con una giornata di studi allo UWC insieme agli studenti lì ospitati da tutto il mondo – con tanto di traduzione in inglese del questionario, così da avere risposte anche da studenti che arrivano dall’estero. Non mancherà nemmeno la collaborazione con la Consulta provinciale degli studenti, così da estendere i risultati del progetto ad altre scuole.

«Il nostro auspicio è quello di riuscire a dare un’idea diversa, costruttiva di leadership – conclude la prof. Arboritanza -, non come comando, ma come dialogo».

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