Strada per Chiara Lubich
Una strada intitolata a Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei focolari. Il comune di Cagliari, con apposita delibera del Consiglio, ha deciso di dedicare alla donna che ha fatto dell’ideale dell’unità la sua ragione di vita la strada che da via Galvani porta alla centrale Enel di Genneruxi, nella zona sud-orientale della città.
Venerdì scorso, nel primo pomeriggio, alla presenza di una folta delegazione delle comunità dei Focolari provenienti da tutta l’isola e di autorità civili e religiose, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ha scoperto il drappo che copriva la targa indicante la nuova via, seguita dalla benedizione da parte dell’arcivescovo di Oristano, monsignor Ignazio Sanna, anch’egli presente alla cerimonia, così come l’ex primo cittadino del capoluogo Emilio Floris e alcuni consiglieri regionali.
«Questa cerimonia – ha detto tra l’altro il sindaco Zedda – è il modo con il quale l’amministrazione comunale vuole tributare a Chiara Lubich il giusto riconoscimento a chi ha fatto del dialogo e dell’attenzione agli altri un grande insegnamento e ha diffuso questa cultura nel mondo».
La decisione dell’amministrazione del capoluogo arriva dopo un iter iniziato nella passata consiliatura, quando si era ipotizzata la possibilità di conferire a Chiara Lubich la cittadinanza onoraria, ma a causa delle sue precarie condizioni di salute la cosa non aveva avuto seguito. Poi la decisione di dedicarle una strada, affinché anche Cagliari evidenziasse una figura così carismatica, decisione concretizzatasi con la delibera sulla nuova toponomastica cittadina.
Dopo la cerimonia a Genneruxi, nell’aula consiliare del municipio di via Roma, si è svolto un convegno sulla figura di Chiara Lubich, con relatori il teologo Piero Coda, l’economista Luigino Bruni e la teologa musulmana Sharahzad Houshmand, docente di studi islamici presso l’università Gregoriana di Roma. Alla presenza di Ninni Depau, presidente del Consiglio comunale, in un’aula consiliare insolitamente affollata, il ricercatore universitario Vittorio Pelligra e la sociologa Rosalba Demartis hanno guidato i lavori, con gli interventi dei relatori che, provocati dalle domande, hanno raccontato anche dei loro rapporti personali con la fondatrice dei Focolari.
Al termine, Ninni Depau, chiudendo i lavori, ha ringraziato i relatori e i presenti, perché, come ha sottolineato, «ho avuto il privilegio di ascoltare storie che mi hanno dato la misura della figura di questa donna, i cui valori sono universali. I relatori poi mi hanno fatto comprendere come l’interconnessione tra diverse discipline scientifiche e filosofiche sia un valore aggiunto di cui la nostra società ha un grande bisogno».
Tra i presenti anche tanti che fin dagli anni Cinquanta, agli esordi del movimento, avevano conosciuto Chiara Lubich. Tra questi Euro Lauterio, abruzzese, per decenni dirigente industriale nel Sulcis, ora in pensione, che ha raccontato dei primi incontri con la fondatrice. «Ricordo ancora il momento nel quale ho conosciuto Chiara e il clima che si respirava nel corso delle Mariapoli. La nuova strada che a lei è stata dedicata mi sembra il modo migliore per la nostra città di ricordare la sua figura». Anche Gino Luppi, preside in pensione, si è detto contento per la scelta dell’amministrazione: «Chiara è venuta una sola volta in Sardegna, nel 1949, e ci ha lasciato una consegna, quella dell’unità. Credo che l’intitolazione della strada sia un piccolo seme che ora deve fruttare».