#StopTheWarNow, quinta carovana per la pace in Ucraina
Saranno un centinaio i volontari provenienti da 175 associazioni e movimenti della società civile italiana, laici e religiosi, che hanno dato la propria disponibilità a partire per raggiungere in Ucraina le città di Odessa, Mykolaiv e Cherson.
Si tratta della quinta missione organizzata, dopo il 24 febbraio 2022, dalla rete #StopTheWarNow che è partita inizialmente dall’esperienza diretta dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) come ha scritto Giampiero Cofano, segretario generale dell’Apg23, sul numero di gennaio 2023 di Città Nuova (“Fraternità sotto le bombe”).
«A pochi giorni dall’invasione dell’Ucraina, – racconta Cofano – mentre il primo milione di persone cercava di sfuggire dalle brutalità della guerra, un gruppo di membri della Comunità Papa Giovanni XXIII, specializzato in interventi in zone di conflitto, sceglie di attraversare la frontiera in senso contrario e di puntare verso Kiev. Mentre percorrevamo le strade in Ucraina, incontrando gente comune e rappresentanti delle istituzioni locali, fra continui allarmi aerei e interminabili code presso i check point, è nata l’idea di creare un movimento di “corpi umani” che sia in grado di realizzare iniziative di pace e solidarietà».
Secondo il giornalista di Avvenire Nello Scavo da noi interpellato come inviato di guerra in Ucraina, se mai dovesse aprirsi una via di trattativa per fermare la guerra potrebbe arrivare solo da questo tipo di umanità che, a partire da una scelta nonviolenta, ha deciso di stare vicino a chi soffre le conseguenze della guerra.
Come dice Cofano, parliamo di «donne, uomini, giovani e meno giovani impegnati in un’azione di condivisione diretta con la popolazione che scelgono di restare al fianco dei civili durante i bombardamenti, il suono delle esplosioni e nei rifugi della notte».
«Questa volta la Carovana avrà un significato simbolico particolare – sottolinea don Renato Sacco, consigliere nazionale di Pax Christi – perché si svolgerà per i cattolici in occasione della domenica delle Palme. L’inizio della Settimana Santa è un inno alla pace e alla fratellanza tra i popoli, che ci lega nella Pasqua ai cristiani di tutte le Chiese».
Non si può sorvolare, inoltre, che in questo periodo, la fine dell’inverno coincide con l’arrivo di nuovi massicci rifornimenti di sistemi d’arma destinati ad incrementare il livello dello scontro bellico e le atrocità della guerra.
Don Sacco, che è tra i partecipanti e gli organizzatori della carovana, durante la missione avvenuta lo scorso settembre aveva incontrato a Kiev i movimenti per la nonviolenza e per l’obiezione di coscienza ucraini. Alle precedenti edizioni della carovana è stato sempre presente un rappresentante ufficiale della Conferenza episcopale italiana.
Oltre ai generi di prima necessità la carovana trasporterà anche un generatore elettrico acquistato grazie al contributo della diocesi di Bologna per essere destinato all’ospedale di Odessa. La solidarietà concreta è connessa strettamente ad un messaggio politico per rinnovare la richiesta di porre immediatamente fine ai bombardamenti sui civili.
«I risultati di chi tenta una risoluzione del conflitto con l’uso delle armi sono sotto gli occhi di tutti e nelle lacrime delle vittime», fa notare Cofano che chiede il sostegno dei politici «perché aderiscano all’iniziativa e ci raggiungano con collegamenti online, per portare la loro vicinanza alle persone che incontreremo».
Giulio Boschi fa parte della nutrita rappresentanza del Movimento dei Focolari Italia che partecipano alla missione in Ucraina. Giulio ha già partecipato alla prima carovana di #StopTheWarNow arrivata a Leopoli nel marzo 2022. «Porteremo tra l’altro – ci dice Boschi – un gruppo elettrogeno nuovo fornito da un amico di Bologna e aiuti umanitari provenienti da Pax Christi di Napoli. Ci muove il desiderio di fare quanto possibile come cittadini per fermare il disastro e portare la nostra goccia nel mare della società civile che non vuole la guerra ma la pace per tutti».
La partenza è prevista il 30 marzo da Padova con il rientro previsto il 3 aprile. I volontari viaggeranno in gran parte via terra con furgoni e mezzi propri, ma ci sarà anche un gruppo che giungerà in aereo facendo scalo a Chisinau in Moldavia e poi si aggregherà con un pullman.
Qui il racconto di Giulio Boschi della prima carovana in Ucraina di #StopTheWarNow.
È possibile seguire e sostenere l’iniziativa attraverso il sito www.stopthewarnow.eu.
__
Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre riviste, i corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it