Stop ai cotton fioc
La plastica è un materiale creato nello scorso secolo che ha migliorato la vita dell’essere umano ma al tempo stesso ha contribuito a inquinare il mondo. Per l’Onu sono 8 milioni le tonnellate di plastica che ogni anno finiscono nelle acque del pianeta. Il nostro Paese purtroppo non scappa da questo orrore. I mari soffrono e lo possiamo notare in questi giorni d’inverno sulle nostre spiagge, infestate da materiali di vario tipo: bottiglie di plastica, polistirolo, cotton fioc…
L’ultimo dossier di Legambiente in materia, parla chiaro: i rifiuti rinvenuti sulle nostre spiagge arrivano a causa di «cattiva gestione dei rifiuti urbani (49%), pesca e acquacoltura (14%) e mancata depurazione (7%)». Voci all’interno delle quali è possibile – e necessario – derubricare anche l’inciviltà dei cittadini: «La principale responsabilità – osservano da Legambiente – va ricercata nelle carenze del sistema di depurazione italiano, ma anche nella cattiva abitudine dei cittadini di buttare i rifiuti urbani nel wc, a partire dai cotton fioc».
Per questi ultimi si è deciso di darci un taglio attraverso la legge di Bilancio che sancisce dal 2019 lo stop ai cotton-fioc non biodegradabili e introduce dal 2020 il divieto di utilizzare microplastiche nei cosmetici.
Come spiega Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, la norma prevede l’obbligo di utilizzare bastoncini dei cotton-fioc in materiale biodegradabile e compostabile vietando la produzione e la vendita di quelli con supporti in plastica; sulle confezioni bisognerà inoltre indicare informazioni chiare sul corretto smaltimento dei bastoncini stessi, citando in maniera esplicita il divieto di gettarli nei servizi igienici e negli scarichi.
Inoltre, da questo nuovo anno 2018 il ministero dell’Ambiente avvierà una campagna informativa per evitare la dispersione in acqua dei cotton-fioc, perché sostituire la plastica magari con bio-plastica non basterebbe a risolvere il problema.
«I bastoncini per le orecchie in materiale non biodegradabile infatti sono altamente inquinanti e, secondo un recente monitoraggio effettuato da Legambiente su 46 spiagge italiane, il 91% dei rifiuti trovati sarebbe costituito proprio da cotton-fioc. Lo stesso emendamento introduce anche il divieto di mettere in commercio cosmetici contenenti microplastiche allo scopo di evitare che queste finiscano in mare. Un passo avanti importante per la difesa di ambiente, mare e salute dei cittadini. Uno stimolo – conclude Realacci – per le nostre imprese ad essere più innovative e competitive sul terreno della sostenibilità e della qualità».
L’approvazione della legge in materia rappresenta «davvero una bella notizia per l’ambiente e la conferma della leadership dell’Italia nel contrastare il marine litter che soffoca mari, fiumi e laghi anche nel nostro Paese come dimostrato dalle nostre campagne estive di monitoraggio. Ora – commenta il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani – vigileremo affinché si arrivi all’approvazione definitiva, e se ciò avverrà quella in via di conclusione si confermerà la legislatura che ha approvato nella storia repubblicana più leggi ambientali di iniziativa parlamentare a tutela dell’ambiente e delle imprese sane e innovative».