Stili di vita nei consumi

Servono attenzione quotidiana e responsabilità, per evitare i cumuli dell'immondizia e le isole di plastica nel Pacifico.

L’espressione “stili di vita” potrebbe sembrare intuitiva: come viviamo, quali sono le nostre abitudini quotidiane. Hanno a che fare con la società, la cultura, l’educazione ricevuta, l’ambiente nel quale operiamo: in una parola, con la nostra identità.

Abbiamo forse sentito termini come: “stili di vita responsabili” o “sostenibili”, “uso responsabile dei beni”, “consumo critico”.

 

Responsabile, critico e sostenibile per chi? Per le generazioni attuali e soprattutto per quelle future, mirando a «soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri». Questa è la definizione originaria di sviluppo sostenibile, formulata nel 1987 dalla Commissione mondiale su ambiente e sviluppo. Meno consumiamo, meno rifiuti produciamo, meno inquiniamo, meno risorse sottraiamo all’altro e al futuro.

Riflettere sui destinatari del nostro agire può aiutare a comprendere meglio perché comportarsi secondo un particolare stile di vita.

 

Continuità e perseveranza

 

Quando una pratica diventa abitudine, entra a far parte della quotidianità e diviene stile di vita. Richiede continuità nel praticarlo, perseveranza e fedeltà alle motivazioni che hanno portato a sceglierlo. Sono termini che potrebbero scoraggiare, perché chiamano in causa la nostra capacità di vivere questa scelta, caricano di responsabilità e richiedono tempo e impegno. Un impegno quotidiano, che influenza le decisioni, interpella la nostra coscienza e fa maturare la nostra sensibilità ecologica: per questo la sua dimensione non può essere solo individuale, ma di famiglia umana.

 

Efficienza ed essenzialità

 

Le scelte così compiute portano a rimettersi in discussione, ad aprirsi alla verifica e alla novità, soprattutto se questa può migliorare lo stile di vita che diventa, allora, più efficiente: si possono avere, ad esempio, consumi minori a parità di qualità. È il caso di tante città che si sono attrezzate con mezzi di trasporto da condividere, come auto e biciclette. O di alcune amministrazioni pubbliche che hanno potenziato il sistema di raccolta differenziata, puntando alla sensibilizzazione dei cittadini e alla separazione dei rifiuti con macchinari sempre più sofisticati. Le idee sono davvero tante in tutti i campi, e nel box sono riportati alcuni esempi.

Efficienza, sufficienza, essenzialità sono legate: quanto più una pratica è efficiente, tanto più sarà in grado di soddisfare i nostri bisogni, e non ci servirà avere di più. Essenzialità è sinonimo di sobrietà, che richiama alla mente le generazioni dei decenni scorsi. E che, se si può associare ai sacrifici di chi aveva poco e si doveva accontentare, ora richiama piuttosto l’idea del sapersi accontentare.

Lo si vede soprattutto nei consumi frequenti: se si ha necessità di un chilo di pane ogni tre giorni, non occorre acquistarne di più, con il rischio che diventi duro o che si accumuli nel congelatore. Se abbiamo trovato un detersivo adatto sia per la cucina che per i sanitari, oppure per il bucato a mano e per quello in lavatrice, non occorre comprarne più di uno. Il rischio è riempirsi di “cose” che pensiamo potranno occorrerci un giorno, ma che spesso dimentichiamo nel ripostiglio.

 

Accoglienza e cura

 

Infine, altri termini legati tra loro: accoglienza, condivisione e cura. Di chi? Dell’altro e della natura, attuali e futuri. Accoglienza e cura possono sembrare sinonimi, ma accogliere l’altro (quindi anche la natura) non necessariamente comporta prendersene cura. Prendersi cura di qualcuno o di qualcosa significa assumersene la responsabilità. Da qui gli stili di vita responsabili di cui abbiamo estremo bisogno oggi: sostenibili e critici. In sintesi, capaci di futuro.

 

Stili di vita in azione

 

Libri

– Morandini S. Il tempo sarà bello. Fondamenti etici e teologici per nuovi stili di vita. EMI

– Lombardi E., Naletto G. Comunità partecipate. Guida alle buone pratiche locali. Manifestolibri

– Allegretti G., Frascaroli ME. Percorsi condivisi. Contributi per un atlante delle pratiche partecipative in Italia. Alinea editrice

– Schibel KL., Zamboni S. Le città contro l’effetto serra. Cento buoni esempi da imitare. Edizioni Ambiente

– Marinelli L. Piccola guida al consumo critico dell’acqua. Altraeconomia

 

Mobilità e trasporti

 

Mercato

– European Fair Trade Association (Efta): nata nel 1990, riunisce importatori di nove Paesi europei accomunati dal desiderio di anteporre la trasparenza, l’equità e il rispetto, soprattutto nei confronti dei Paesi del Sud del mondo (www.eftafairtrade.org).

 

Iniziative varie

– Peacelink, sezione stili di vita: www.peacelink.it

– Bilanci di giustizia: cosa sono e come funzionano: www.bilancidigiustizia.it

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