Stefano Massini vince l’Oscar per il teatro

Il primo drammaturgo italiano a conquistare i Tony Awards, con Lehman Trilogy, opera dall’andamento epico
Stefano Massini (al centro) vince i Tony Awards con "The Lehman Trilogy" (Photo by Charles Sykes/Invision/AP)

Simbolo perfetto della sfida, costante nella sua ricerca, su testi, teatrali o letterari, che stimolassero il rapporto fra la parola scritta e la parola fatta vivere in palcoscenico, nelle mani di Luca Ronconi Lehman Trilogy costituì il testamento artistico del grande regista scomparso.

E per Stefano Massini, autore con già all’attivo numerosi testi teatrali, fu la definitiva consacrazione come scrittore e drammaturgo. Ora arriva anche il riconoscimento internazionale con i prestigiosi Tony Awards, gli Oscar del teatro, giunti alla 75esima edizione, celebrati appena ieri a Broadway, nella gremitissima Radio City Music Hall di New York, il luogo dove si sono succeduti i più grandi drammaturghi al mondo.

Ph Luigi Laselva

Oggi lo è anche il 46enne scrittore fiorentino grazie a questo testo premiato per la migliore opera teatrale, una saga che attraversa 160 anni di storia di una delle famiglie più potenti d’America, i Lehman, la loro ascesa e il declino, fino alla bancarotta che mette in luce i guasti del capitalismo. Dall’America schiavista alla New York post 11 settembre, rivive la storia di un Paese e dei profondi mutamenti, sociali prima ancora che economici, che hanno influenzato il mondo globalizzato.

Opera dall’andamento epico, scritta tra il 2010 e il 2011, racconta il grande crack finanziario del 2008 del gigante economico Lehman Brothers andando a ritroso nel tempo nelle storie e nelle vicende di quella famiglia che nel 1884 parte dalla Germania alla volta degli States. Lehman Trilogy ha conosciuto il successo con la messinscena italiana del 2015 di Ronconi rappresentata al Piccolo di Milano e poi in tournée, con protagonisti il gotha degli attori italiani: da Massimo Popolizio a Fabrizio Gifuni, da Paolo Pierobon a Massimo De Francovich a Francesca Ciocchetti.

foto Marasco

Massini ricorda ancora quando Ronconi leggendo il testo gli disse: «Hai scritto un’opera sensazionale, ci farò sopra qualcosa!». Il lavoro di elaborazione del testo in vista della messinscena «occupò 10 mesi, una stretta interazione fra autore e regista – continua Massini – separati da oltre 40 anni di anagrafe, che ricorderò sempre come un’occasione straordinaria di confronto, di dibattito, di geniali invenzioni e di traiettorie assolutamente sorprendenti nel suo modo di vivisezionare un testo».

Il momento della premiazione di Stefano Massini (a sinistra), che vince i Tony Awards con "The Lehman Trilogy" (Photo by Charles Sykes/Invision/AP)
Il momento della premiazione di Stefano Massini (a sinistra), che vince i Tony Awards con “The Lehman Trilogy” (Photo by Charles Sykes/Invision/AP)

Col tutto esaurito al Nederlander di Broadway dove è rappresentata dal settembre del 2021, la notorietà internazionale di Lehman Trilogy arriva col regista britannico Sam Mendes che, dopo aver scoperto, nel 2017, il libro, l’anno successivo lo porta in scena al National Theatre di Londra.

Su 8 nomination sono stati 5 i premi aggiudicati nella notte di Broadway: miglior regia Sam Mendes, migliore attore protagonista in un’opera teatrale Simon Russel Beale, miglior set design Es Devlin, miglior lighting design Jon Clark. Se alla vigilia sembrava scontato il riconoscimento alla regia di Mendes e agli attori, non lo era per niente per la categoria “Best play”. E invece è successo.

Entra così, nella storia dei Tony Award, per la prima volta un drammaturgo italiano. Lehman Trilogy, che conta già importanti versioni francesi, tedesche, spagnole, diventerà anche una serie tv prodotta da Domenico Procacci per Fandango e da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, mentre Massini è già all’opera per un altro testo teatrale: Manhattan Project, il racconto della nascita della bomba atomica.

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