Squadra che vince a Firenze
Una giunta composta da 10 elementi, come nel precedente mandato, e nel segno della continuità da parte del sindaco Nardella, in corrispondenza di una volontà ben delineata dal quadro delle urne espresso dall’elettorato fiorentino, seppure puntellata da alcune scelte indicative tanto sul piano delle competenze quanto su quello politico
Sei conferme
Se Cristina Giachi sarà anche vicesindaco e avrà le deleghe a protezione civile, anagrafe, avvocatura e toponomastica, Stefano Giorgetti, “l’uomo delle tramvie”, mantiene le deleghe a lavori pubblici, infrastrutture, mobilità e trasporto locale, aggiungendo quella alla polizia municipale: un ruolo chiave per una Firenze che ha visto negli ultimi 5 anni il completamento di tre linee tramviarie che hanno cambiato il volto della culla del Rinascimento, abbattendo inquinamento e snellendo un traffico cronicamente in crisi soprattutto in orari di punta. Cecilia Del Re, donna del record di preferenze con 2.697 designazioni a suo favore, che nella passata amministrazione si occupava di sviluppo economico, ora assumerà molti compiti prioritari quali urbanistica, ambiente, agricoltura urbana, tutela del territorio, turismo, fiere e congressi, innovazione tecnologica e servizi informativi, mentre Federico Gianassi, prima assessore alla sicurezza, avrà le deleghe a bilancio, partecipate, commercio, attività produttive e rapporti con il consiglio comunale. Anche per Andrea Vannucci un passaggio di consegne, dall’assessorato allo sport alle deleghe su welfare e sanità, accoglienza e integrazione, associazionismo e volontariato, casa, lavoro, sicurezza, lotta alla solitudine e tradizioni popolari, anche se è ancora in corso per lui un iter processuale relativo alla vicenda “piscinopoli”, mentre Sara Funaro, che prima si era occupata di casa e welfare, si occuperà di educazione, università e ricerca, formazione professionale, diritti e pari opportunità.
Quattro novità
Fiducia a Cosimo Guccione il quale, a dispetto dei suoi 27 anni che lo rendono l’assessore più giovane, ha già alle spalle una valida attività di consigliere: per lui deleghe a sport, politiche giovanili e “città della notte”. Incarico meritato sul campo anche per Tommaso Sacchi, negli anni passati curatore dell’Estate Fiorentina, che assumerà una delega identitaria come quella alla cultura e alla bellezza della città, Alessandro Martini, ex direttore della Caritas con esperienza precedente da assessore in Provincia, cui andranno una moltitudine di delicate deleghe: organizzazione e personale (sono circa 4 mila i dipendenti comunali), patrimonio non abitativo, efficienza amministrativa, quartieri, rapporti con la Città Metropolitana, partecipazione, cittadinanza attiva, beni comuni, rapporti con le confessioni religiose, cultura della memoria e della legalità. Chiude la squadra il diplomatico ed ex ambasciatore Marco Del Panta Ridolfi, cui andranno le deleghe a relazioni internazionali, politiche europee, cooperazione allo sviluppo, attrazione degli investimenti.
Le linee programmatiche
In una tornata elettorale che a livello nazionale ha segnato un posizionamento di evidente minoranza nel Paese sul piano dei numeri complessivi, Firenze esprime un dato in evidente controtendenza, che premia non solo una giunta di centrosinistra apprezzata, ma anche una proposta di allargamento strategico a figure apprezzate in città per la loro caratura e competenza complementare. Se è presto per parlare di modello cui guardare in chiave nazionale, sono intanto chiare le linee programmatiche cui la nuova squadra comincerà a lavorare dal primo Consiglio comunale, convocato per il prossimo 17 giugno.
La città si avvierà alla definizione di almeno altre due linee tramviarie, tutte orientate dipanarsi a partire dal cuore della città: la stazione di Santa Maria Novella, già collegata per tram ad esempio con un apprezzatissimo parcheggio accessibile già dall’autostrada A1 per una linea che arriva all’ospedale di Careggi. Prioritaria sarà l’attenzione allo sviluppo e ai servizi, in particolare relativi al verde e al decoro urbano di una delle “capitali del mondo” che richiede non solo di rafforzare la qualità della vita di residenti e turisti, ma rendere meglio vivibili e collegate le sue periferie. Da non sottovalutare un dato inequivocabile: statisticamente a ogni nuovo nato a Firenze corrispondono 35 nuovi over 65. Questo richiederà di concentrare un’attenzione particolare agli anziani, soprattutto per fare fronte ai pericoli della solitudine.