Sposami ancora
Laura Logli - Cairo
Debbo dire la verità, ero scettico, in bilico tra il titolo, bellissimo e intrigante, e la professione dell’autrice, avvocato. E invece ne esco felicemente smentito. Un libro delicato e onesto, pur affrontando il tema più spinoso e traumatico della società occidentale odierna, quello che la sta minando alle fondamenta: la famiglia in disgregazione.
C’è una partecipazione empatica – certo non usuale per una professionista che vive delle difficoltà altrui –, ai problemi umani che nascono all’interno di una coppia che giunge al capolinea. Si sbilancia in favore dell’uomo-marito-padre, per una prassi giudiziaria ancora troppo a favore della madre.
Il problema più grande le appare la sistemazione dei figli, con mamma o papà o nuove figure che si affiancano ai genitori veri. E qui si ode il suo dolore profondo, senza risposta. Dopo aver simpatizzato per i padri tenuti lontano dai figli, pare mettersi nei panni dei bambini, nelle loro menti confuse che tutto subiscono proprio dalle persone che più li amano sulla terra.
La Logli rileva il peso drammatico dell’economia nel mondo dei separati, tant’è che tra i “nuovi poveri” c’è il marito-padre costretto dalla legge a mantenere moglie, che magari l’ha cacciato, e figli, che rischiano di chiamare un altro “papà”, mentre cerca un buco di casa, magari in coabitazione, specie nelle grandi città.
Il libro pare scritto per disincentivare le separazioni, ma senza affrontare le dinamiche a monte e le loro eventuali possibili soluzioni: quasi un offrire soluzioni razionali a problemi esistenziali.
Nonostante il quadro di grande impatto doloroso, l’autrice termina con una forte speranza, purtroppo tronca e senza ulteriore approfondimento (forse esula dai suoi fini).
Consigliato specie a chi vive una esistenza confusa e infelice, e sta seriamente meditando una separazione come soluzione…