Sperare oltre il tradimento
Il brano del vangelo di Giovanni su Giuda riletto da Pierre Talec, autore di "Meditazioni sulla Quaresima" per Città Nuova.
«Giuda: traditore. “sarebbe meglio per quell’uomo che non fosse mai nato!” (Mt 26, 24), Parola di Gesù. Allora, perché tu, Dio, signore della vita, prima hai permesso che la tua creatura vedesse la luce e lasci ora che le tenebre la invadano? La più oscura delle notti, la notte di Giuda. La Passione di tuo Figlio esigeva che un discepolo di Gesù fosse al soldo dei suoi avversari e agisse come un sicario? “Bisognava che le Scritture si compissero”. Questo argomento giustifica che egli sia nato sotto la cattiva stella della fatalità? Perché fu scelto lui per realizzare ciò che era stato già deciso in anticipo? Quale fu la sua libertà?
Giuda: ladro. Teneva i cordoni della borsa… Gesù, perché hai scelto come apostolo un truffatore?
Giuda: venduto. Dio consegnato per qualche misero spicciolo d’argento. L’iscariota ha posato sul volto del giusto le sue labbra stravolte da tutte le smorfie dell’umanità (…).
Giuda: impiccato. Come credere nella salvezza universale se uno solo è rifiutato? È credibile la parola di Gesù a Zaccheo: “Sono venuto a cercare e salvare chi era perduto” (cf. Lc 19, 10). Possiamo credere alla parabola della pecorella smarrita? (…). Era troppo tardi? Troppo tardi anche per un Dio nella sua eternità? Ma forse, Padre di ogni misericordia, non hai detto da lassù la tua ultima parola. Il solo modo di salvare un disperato non è forse continuare a sperare in lui? (…)»
(Pierre Talec, Meditazioni sulla Quaresima, Città Nuova 2007)