Spazi di dialogo
A proposito del referendum costituzionale, ho ricevuto la lettera di un fedele lettore, Mario D'Astuto, il quale criticava un articolo pubblicato su questo sito: «Sono rimasto molto sorpreso e amareggiato per l’articolo sul referendum costituzionale di Iole Mucciconi pubblicato sul sito il 19 maggio. Il parare del prof. Lanchester, anche se accattivante, mi sembra proprio fuori luogo, soprattutto perché parla da un pulpito teorico e in politica fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare». D'Astuto criticava pure il «tiro al piccione per abbattere Matteo Renzi», in particolare in vista del prossimo referendum di ottobre, che sicuramente è più complicato per il premier dopo le elezioni che hanno portato al trionfo di Virginia Raggi a Roma e di Chiara Appendino a Torino.
Sul nostro sito siamo in questo momento molto attenti a dar voce non solo a chi dice no al referendum costituzionale, ma anche a coloro che dicono invece sì. Ci sembra importante in questo momento dell’italica storia di creare spazi di dialogo in cui si riesca ad ascoltarsi senza demonizzazioni reciproche. Per quanto riguarda le alternative a Renzi, le recenti elezioni amministrative hanno indicato che non pochi elettori vogliono di nuovo cambiare, affidandosi questa volta ai pentastellati. Credo che troppo spesso noi italiani, cedendo ad un certo fatalismo ingenuo, crediamo nell’uomo della provvidenza, che si chiami Silvio, Matteo o Beppe. Le nostre società sono complesse (Bauman, Geertz, Magatti e tanti altri sociologi ce lo ripetono fino alla noia) e hanno bisogno di risposte complesse, che non possono mai venire da una sola persona, per quanto geniale possa essere. Servono processi, non occupazione di spazi come ripete Bergoglio. Serve un forte e sano lavoro comune.