Spagna. Timori per l’influenza G
La situazione della Grecia ha creato allarme e attenzione sulle mosse speculative. Dal nostro corrispondente
I titolari di certi giornali, non i più prestigiosi ma i più letti, parlavano ieri di “Influenza G”. Timore di essere contagiati dell’insolvenza della Grecia, senz’altro; ma anche uno sguardo diffidente sugli allarmi che, un giorno sì e un giorno no, la stampa mette sulla testa dei cittadini, abituati a correre «accanto al toro».
Il fatto che l’agenzia Standard&Poor’s abbia messo in dubbio la capacità di assolvere ai propri debiti della Spagna fa drizzare le orecchie seppur con cautela: la stessa agenzia è in effetti messa sotto accusa da quando sbagliò di grosso nella quotazione della Lehman Brothers, che come si sa poi fallì. D’altro canto, altre agenzie mantengo la loro fiducia nell’economia spagnola. Ma è certo che il messaggio lanciato non può non avere delle conseguenze sui mercati internazionali, nonostante i recenti sforzi del ministro dell’Economia, Elena Salgado, e dello stesso presidente del governo, Zapatero, per confermare la solvibilità spagnola sulla stampa internazionale. Perchè siamo di fronte innanzitutto a un problema d’immagine: più debole ti presenti, più attiri l’appetito degli avvoltoi speculatori, esperti nel cogliere la debolezza per trarne facili vantaggi.
È vero che il déficit pubblico si è raddoppiato nel primo trimestre dell’anno e che la disoccupazione tocca il 20 per cento, un record storico; ma è pur vero che le manovre del governo non vanno sempre alla pari con la vitalità economica. In effetti sono stati segnalati sia un aumento nelle esportazioni, sia del consumo di energia, tipici segni quali segni di vitalità economica. Ma, una volta danneggiata l’immagine globale del Paese, su tutti arrivano gli schizzi di fango, anche sulle grandi imprese e sulle banche solide e inattaccabili.
Dunque, un tocco d’attenzione supplementare va messa sulla política più che sull’economia. Ecco perchè il consigliere delegato della Bbva, Ángel Cano, una banca che nel primo trimestre dell´anno ha avuto un guadagno di 1.240 millioni (0,2 per cento in più dell’anno precedente), ha commentato proprio ieri: «Magari fossero state già prese delle misure adeguate!».