Sotto una buona stella

Tante le nuove uscite del week end: dall'ultimo film di George Clooney con Matt Damon e Kate Blanchett, a Sotto una buona stella di Carlo Verdone, con Paola Cortellesi
film Sotto una buona stella di Carlo Verdone

Monument’s men
George Clooney firma e interpreta Monument’s men, ovvero l’avventura vera di un gruppo di specialisti americani incaricati del recupero delle opere d’arte trafugate dai nazisti durante la guerra. Una corsa contro il tempo perché Hitler ha dato ordine di distruggere tutto se lui cadrà. Insieme a star come Matt Damon e Kate Blanchett, Clooney presta la sua bella faccia di buon americano patriottico deciso a fare il bene della cultura, e lo dice con la solita voce fuori campo. Il film, però, non è che un ottimo prodotto commerciale made in Usa, dove ad ogni star si regala la sua giusta parte di presenza, aspettando che l’impresa, come è logico attendersi, riesca, perché gli americani sono sempre buoni e i tedeschi nazisti e cattivi. Con tutto il rispetto per un film che lancia il messaggio positivo di salvare l’arte, bisogna pur dire che Clooney stavolta non è al massimo. Anche perché si è lanciato in dichiarazioni improvvide: i francesi devono restituire la Gioconda all’Italia, ha esclamato. Dimentica, il buon George, che la Gioconda è stata regalata dallo stesso Leonardo al re di Francia Francesco I…

Storia d’inverno
Pareva un bel film mélo, tratto dal romanzo omonimo di Mark Helprin, dove si racconta di due romantici a New York nel 1916 che  si incrociano, attraverso angeli e demoni ed un cattivissimo gangster, lungo i decenni fino ad oggi. Colin Farrell e Jennifer Connelly ce la mettono tutta, come pure il regista Akiva Goldsman, ma il film fa acqua da molte parti e la solita mescolanza di generi – romantico, onirico, spiritualistico e drammatico – non giova alla tranquilla riuscita del film. Per i fan della coppia glamour e delle suggestioni gnostiche.

Il mistero di Dante
Louis Nero ha una forte attrazione per ciò che è misterico, esoterico e questa volta ci prova con Dante, la cui Commedia, secondo lui, sarebbe condita di riferimenti misteriosi, dai Templari ai Rosacroce alla Massoneria, e lui ne è convinto, come ci fa credere anche F. Murray Abraham, personaggio centrale del film. Con tutto il rispetto per l’autore, il film non convince, è didascalico e sembra  talora piuttosto una pubblicità ad entrare nei culti esoterici per trovare la pace nella vita. Chissà Dante cosa ne pensa….

Sotto una buona stella
Riecco Carlo Verdone che dirige ed interpreta Federico, padre separato con due figli che trascura, uomo di successo nella solita Roma, stavolta all’Eur e non nel centro storico. La morte improvvisa dell’ex moglie, uno scandalo finanziario, lo riducono in bolletta, abbattendolo anche moralmente, perché deve accollarsi a casa i due figli ventenni, lei un po’ matta, lui artista sognatore. Che fare? La convivenza si fa dura. Ci si mette poi una vicina impicciona e simpatica (Paola Cortellesi, tagliateste di buon cuore) e le cose forse si mettono a girare meglio. Non senza equivoci, tensioni, paure e… amori.

Verdone prova a fare un discorso serio sulla difficoltà dei rapporti generazionali, sulla precarietà lavorativa, sui giovani d’oggi,  con la sua faccia espressiva di uomo-come-tutti-noi (anche se un po’ troppo romanocentrico) e spalleggiato dalla Cortellesi firma un film che, dopo una certa fatica a prendere il ritmo, va e regala qualche risata, qualche piacevolezza, qualche pesantezza, e un pizzico di ottimismo. Non è male di questi tempi.

Tango libre
Frédéric Fonteyne dopo dieci anni di "silenzio-schermo" – l’ultimo film era La donna di Gilles, 2004 – torna con una storia d’amore a quattro: protagonista un anonimo solitario, che fa la guardia carceraria e s’innamora di una strana donna che visita in carcere il marito e l’amante. Lui la guarda ossessivo, lei non lo avverte (sembra), ma poi le cose si mettono in modo che la vicenda si allarghi al quartetto con un finale (im)prevedibile. Un po’ cupo, introverso, il film regala un ritratto scarno, reale di un dramma d’amore al limite, dove il tango scandisce con la sua voce passionale il suo irrompere nella vita del grigio uomo senza storia.

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