Sophia. Un patrimonio da donare al mondo

Gli studenti dell'Istituto universitario Sophia hanno fatto conoscere quest'ateneo diverso dagli altri

All’Istituto Universitario Sophia (Ius) Loppiano Lab si è svolto in due tappe: la mattina con la presentazione della rivista Sophia, espressione delle ricerche sviluppate all’Istituto, e della rivista Nuova Umanità – da trent’anni espressione della cultura del Movimento dei Focolari; il pomeriggio e la sera i partecipanti hanno invece potuto conoscere il progetto accademico dello Ius, che si configura come un percorso di vita, di studio e di ricerca che permette di acquisire e costantemente approfondire una cultura cristianamente ispirata, capace d’illuminare e innervare le molteplici dimensioni dell’umano e le diverse discipline.

 

In presentazioni di circa 45 minuti, docenti, studenti e membri dello staff hanno sviluppato un’arricchente interazione con i gruppi di visitatori che, dopo la proiezione di un video di presentazione dell’Istituto, hanno potuto fare domande e osservazioni. Avendo sentito l’esperienza di alcuni studenti il giovane Andrea Mosca, che lavora nel campo delle assicurazioni a Trieste, ha manifestato la sua ammirazione per la loro profondità: «Sono colpito dalla fiducia che esiste nella cultura dell’amore reciproco, dell’unità», ha affermato, seguito dal coetaneo Francesco Torresan, ingegnere industriale di Padova, che afferma aver trovato «un’università diversa delle altre» e, perciò, una possibilità di studio per lui stesso.

 

Un altro aspetto molto sottolineato dai partecipanti è stata la necessità di trasmettere a più persone possibile la ricchezza accademica e spirituale acquisita dagli studenti negli anni di master a Sophia. «La vera sfida è che questi giovani riescano a donare questo patrimonio al mondo», ha osservato la funzionaria pubblica in pensione M. Luciana Lattarulo, di Bari, esprimendo un punto di vista condiviso dal giovane economista Vincenzo Salvucci: «Dovete formarvi e poi reinserirvi nel mondo, per mettere in pratica quest’etica di comunione che imparate qui», ha consigliato agli studenti.

 

Abbastanza riassuntiva dei dialoghi svolti nei vari gruppi è stata la testimonianza della professoressa di teologia Carmela Filosa: «Credo che questo istituto universitario sia davvero un’opportunità per rilanciare l’umanesimo nuovo. Date molto risalto alla vera scienza, a quel sapere che indaga sull’integralità dell’uomo. Mi piace rimandarvi al pensiero di Vittorino Andreoli, il quale, quando pensa alla società futura, pensa ad una società fondata sull’empatia. Mi permetto di richiamare Paolo VI, il quale rivolgendosi ai giovani diceva: dovete essere portatori dell’amore. Io credo che l’empatia sia un altro termine per dire amore. Io credo che Sophia sia proprio il luogo dove si elabora la passione per la sapienza a servizio dell’uomo nuovo».

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